L’Italia in prima linea per trovare una soluzione in Libia. Il Premier Conte ha incontrato, il Presidente della Turchia Erdogan, recandosi al suo palazzo presidenziale. Domani il Presidente del Consiglio italiano sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente al Sisi. Due incontri molto importanti se si considera che la Turchia ha deciso, anche con un voto parlamentare, di difendere il governo legittimo libico di al Sarraj mentre, il Presidente egiziano, è nettamente contrario ad intervento militare nella Nazione confinante, soprattutto se effettuato, da forze armate turche. Conte ha avuto, il suo buon da fare, per cercare di raffreddare gli animi e di invitare i due capi di Stato, alla moderazione e utilizzare l’arma diplomatica ad uno scontro, diretto o per commissione, sul territorio libico. Intanto, il ministro per gli Esteri Di Maio, ha raggiunto Tunisi per parlare con il Presidente Said, nella convinzione che per risolvere il problema in Libia sia necessario coinvolgere, sin dalla Conferenza di Berlino che si terrà il 19 gennaio o, comunque durante il mese in corso, i Paesi dell’area. Il ministro Di Maio, su Facebook ha sostenuto che se l’Unione Europea rimarrà, su identiche posizioni come sta accadendo in questi giorni, si potranno bloccare ingerenze e soprattutto evitare l’ingresso di armi in Libia. Il tentativo di Di Maio è quello di far sedere, alla Conferenza di Berlino non già solo i belligeranti ma, anche i capi di Stato o di governo delle Nazioni confinanti. Viene prefigurato un possibile intervento in Libia tipo Unifil che ha dato, ottimi risultati in Libano, e non viene escluso che, per l’esperienza maturata in questo settore, possano essere militari italiani a partecipare a questa missione di pace. Il ministro per gli Esteri Di Maio ha anche sostenuto, ed è così, che una soluzione libica non riguarda soltanto i migranti ma per l’Italia è una questione di sicurezza nazionale: la Libia ha dimostrato che una guerra non fa che preparare un’altra guerra. Nella conferenza di Berlino – ha proseguito Di Maio – l’Italia porterà questa linea: Libia sovrana, unita e in pace è il passaggio positivo che va perseguito. E l’Italia, ha concluso il ministro degli Esteri, l’Italia ha fatto e sta facendo la sua parte.