Il governo Conte bis ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella. Dopo le dichiarazioni di rito alla stampa c’è stato il primo Consiglio dei ministri. Sono 21 e il Premier ha dato comunicazione che ha indicato, alla Predente della nuova Commissione dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, il nome che farà parte della Commissione per l’Italia, in Paolo Gentiloni, già Presidente del Consiglio e parlamentare europeo. Successivamente il Cdm ha nominato, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Perchè il governo possa operare manca soltantoto la fiducia della Camera, prevista per lunedì e quella del Senato martedì. Tutti i membri del governo, programma alla mano, in molto parti volutamente generico, hanno dichiarato che faranno di tutto, per far funzionare i loro ministeri, al meglio. L’unico che si è spinto oltre è stato il sottosegretario Fraccaro che ha dichiarato:” Ora cambiamo l’Italia”, senza dire come e in quanto tempo. Dall’Europa giungono apprezzamenti e, la prossima presidente della Bce, Lagarde, ha parlato di politica espansiva e non di austerità. Una dichiarazione che farà bene anche alla Germania che sta peggiorando la sua performance economica. Diciamo subito che, anche questo governo è una scommessa. Il M5S, fino a pochi giorni fa e il Pd, erano nemici giurati e le offese, hanno travalicato, anche i confini della politica vera e propria, per andare a colpire le famiglie di leader delle due forze, oggi in coalizione. Tutto dimenticato? E’ presto per dirlo ma, c’è da considerare che le due anime del Movimento e del Pd sono profondamente diverse. Il Premier Conte dovrebbe riuscire, per non fallire nel suo secondo mandato ” curare” le ferite passate ed evitare scontri tra uomini che hanno in mente, per cultura opposta, un’Italia molto diversa da quella attuale. Il governo giallorosa poggia le sue basi su fondamenta che vanno costruite e i ministri, alcuni fortemente preparati all’arte della politica, non saranno inclini a compromessi. Molto dipenderà anche dal Bilancio dello Stato, dalla tassazione prevista in diminuzione, dai fondi disponibili, e dagli interventi a partire dalla sterilizzazione dell’Iva fino ai redditi medio – bassi. Redditi che vanno aiutati per dare ossigeno, al mercato interno ed alle famiglie, in sofferenza da anni. Il compito che deve affrontare il nuovo governo non è facile, va detto, e riuscirà a raggiungere qualche risultato a due condizioni: durata del Conte bis e condivisione nell’affrontare i problemi, lasciando da parte le radici opposte. Se le due forze, riusciranno a tanto, potranno fare progetti di lunga durata. Non ci crede il leader della Lega Salvini, non solo per la sua opposizione ma per il fatto che il governo è stato deciso a Berlino e Bruxelles, cioè fuori dal territorio nazionale. Non ci crede anche per il fatto che gli italiani non sono per i giallorosa, in quanto è di centrodestra. L’ex ministro dell’Interno è pronto ad una battaglia molto dura e ad un’opposizione non solo in Parlamento me anche nelle piazze e nelle 11 Regioni. FdI e FI puntano ad una opposizione consapevole dei punti deboli del go verno da mettere in evidenza. Preoccupata la Chiesa cattolica: la presenza del Leu e parte del Pd, nel governo, sono favorevoli all’eutanasia.