Roma – Conte, Tria e Juncker evitino il peggio. M5S e Lega l’accettino

Sabato prossimo, alla cena con il Presidente della Commissione, Juncker oltre al Premier Conte ci sarà, anche il ministro per l’Economia, Tria. Sarà l’ultima opportunità per cercare una via d’uscita alla bocciatura della Manovra economica che il governo italiano ritiene intoccabile. E’ pur vero che il Presidente del Consiglio ha sposato in pieno la Manovra, ed ha più volte sostenuto, che non verrà toccata. Ma è altrettanto vero che se, al tavolo ci sarà anche il ministro per l’Economia, che gode la stima di Moscovici e della Commissione, c’è da immaginare che, nel corso della cena, potrebbe essere trovata una via d’uscita ad una situazione molto complicata. I due responsabili dei partiti della coalizione, Di Maio e Salvini, ritengono che la Manovra sia, appena sufficiente per rilanciare l’economia ed evitare, un’altra recessione. In verità è possibile affermare che il M5S e la Lega, hanno fatto tante promesse in campagna elettorale sul reddito di cittadinanza e il superamento della legge Fornero che ora, non riescono ad immaginare di tornare indietro, su posizioni più accettabili dall’Ue. A quest punto c’è da fare un discorso molto serio: è inutile puntare alla crescita, con l’utilizzo del deficit se poi, gli interessi da pagare crescono a vista d’occhio con lo spread o con i titoli di Stato, in buona parte invenduti. Chi ha acquistato i titoli ha raggiunto appena i 2,1 miliardi di euro, fatto mai accaduto in precedenza, ed oggi l’invenduto, l’hanno dovuto acquistare le banche. Insomma c’è sofferenza e non si dovrebbe rischiare lo scontro con l’Unione, dopo i reiterati avvertimenti della Bce, Bakitalia e Tesoro. Il vero politico, davanti ad  una situazione limite come quella che si è creata, sceglie il minore male per il Paese. Non fa una brutta figura ma parla con gli italiani per far comprendere che, l’enorme debito trovato, il minore Pil previsto per l’anno in corso e il prossimo,, non consente di fare le riforme così come avrebbero voluto ma che ci vorrà più tempo: ma che comunque le promesse fatte, in campagna elettorale saranno concretizzate. Sicuramente il governo sarà duramente attaccato dalle opposizioni ma, chi ha la responsabilità di non spingere il Paese verso l’ignoto, avrà fatto una scelta saggia.

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