Roma – Conte:”Def coraggioso per il decollo del Paese”

Ok del Cdm al Def, per tre anni, al 2,4%. Notizia bomba che ha fatto balzare lo spread verso quota 280 e crollare la Borsa di Milano,con le banche in caduta, in quanto detengono buona parte de debito dello Stato unitamente a Poste italiane. La tensione economica era stata prevista e mentre di Maio ha sottolineato:” Non vogliamo andare allo scontro con l’Ue e le preoccupazioni del commissario al bilancio Ue  Moscovici non potevano mancare dimostreremo che faremo fronte ai nostri impegni”. Salvini più baldanzoso: ” Sono felice i mercati se ne faranno una ragione. Il ministro Tria non è mai stato in bilico e farà fronte all’Unione europea, come sta facendo in italia, con la sua intelligenza e responsabilità. Tra l’altro – ha aggiunto Salvini – sta assolvendo agli impegni uno dopo l’altro. Bruxelles boccia la manovra? Noi andiamo avanti lo stesso. Il Premier Conte ha chiarito che l’Italia punta alla crescita,  ridare fiducia, speranza e fiducia al lavoro”. La maggioranza ha fatto quadrato intorno alle decisioni del pre – Consiglio dei ministri, dove c’erano: Conte, Di Maio, Salvini, Savona. Tria per il via libera al Def, “coraggioso ma non pericoloso”. Le somme più importanti saranno così distribuite: 12,5 miliardi per la sterilizzazione dell’Iva; 10 miliardi per il Reddito di Citta dinanza ai soli italiani; 8 i miliardi per la riforma della legge Fornero e per l’attuazione di quota 10. Per  la flat tax 1,5 miliardi ma con lo slittamento, molto probabile, al 2020 così per quanto riguarda i rimborsi per le vittime del crack banche. I miliardi per investimenti saranno 15 “una somma mai prevista da nessun governo prima”. Dura la presa di posizione del segretario Pd Martina:” Hanno scaricato 100 miliardi di debiti sulle future generazioni condannate a pagare l’indebitamento del governo giallo – verde”. Anche Forza Italia, con toni diversi, non ha accolto queste decisioni del Cdm ritenute pericolose per la stabilità economica del Paese. ” Un atto irresponsabile” – come lo ha definito – il Presidente del Consiglio europeo Tajani, vice di Berlusconi che teme il peggio.

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