Roma – Coravid – 19 ancora pericoloso. No a rischi. Caute aperture dal 3 maggio

Il capo della Protezione civile, Borrelli, ha fatto il consueto punto della situazione con la stampa. Le persone positive al Covid – 19 sono 98.279  quindi 1396 in più di 24 ore fa. Queste le suddivisioni, dopo la constatazione che continua a di minuire, la pressione sugli ospedali. 3.497 sono in terapia intensiva, i cui posti occupati sono attualmente meno 108 unità. 28.242 ricoverati in quanto presentano sintomi ma comunque sono in 157 in meno rispetto a ieri.  Mentre 66 mila 534 sono nelle loro abitazioni in isolamento. Non mancano i decessi da ieri ad oggi 570 che così raggiungono quota 18.839, una mortalità molto alta che sarà oggetto di più inchieste giudiziarie per quanto riguarda le Rsa e cliniche, dove si sarebbero nascosti i pericoli e comunque non messe in allarme le Asl e la Protezione civile. Anzi ci sarebbero stati trasferimenti da nosocomi a strutture, private o pubbliche, non comunicate nè ai ricoverati che erano già in questi ricoveri per anziani e nè alle famiglie. I guariti totali – ha proseguito Borrelli -sono 30,455 e cioè 1.985 in più nelle ultime 24 ore. Inoltre si sono dovuti aggiungere nuovi contagi per 3.950 persone, dopo i tamponi, registrando un minimo calo che non è da considerare. In questa situazione gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, ha fornito un parere negativo al governo di aprire attività, se non necessarie, tra Pasqua e primo maggio. La situazione è solo migliorata ma permane il rischio di tornare indietro: troppi i positivi in circolazione e troppi i luoghi dove il Covid – 19 potrebbe riprendere la sua corsa verso l’alto. Gli scienziati sono tutti d’accordo: più tardi si decide di dare agli italiani la possibilità di uscire e più ci sarà sicurezza di mantenere la situazione sotto controllo. Il Premier Conte ha ascoltato, in videoconferenza, il parere dei sindacalisti della Cgil, Cisl e Uil e hanno trovato l’intesa. E’ necessario tornare a produrre, per non perdere clienti e mercati, ma i lavoratori devono essere tutti protetti, non soltanto, con le distanze di sicurezza ma anche indossando, gli indumenti protettivi che vengono usati, negli ospedali dal personale sanitario. Cioè nessun lavoratore deve essere mandato allo sbaraglio e rischiare contagi. Il Premier si è dichiarato d’accordo, ma pur sempre, dopo la data del 3 maggio e solo per alcuni settori a partire dall’agroalimentazione, carrozzieri, meccanici, librerie e cartolerie. Di altri settori come bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismo nessuna ripresa. Si attendono dati migliori tanto da far abbassare, il rischio di contagi, quasi a zero.

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