Roma – Dal Cipe1 miliardo 50 milioni per piano Made Italy e 750 milioni per offerta culturale

Il Cipe, l’ultimo prima delle elezioni, ha stanziato un fondo di 1 miliardo e 50 milioni per gestire i processi di delocalizzazione e sviluppo delle imprese 4.0. Un piano straordinario made in Italy affiancato da quello per la protezione dei lavoratori. E’ stato considerato che le aziende, sono rimaste spiazzate, dall’innovazione tecnologica e globalizzazione. Non sono fatti caduti dal cielo ma da tempo il ministro Carlo Calenda ave va chiesto, con insistenza. un intervento in questo settore. Il fenomeno della delocalizzazione dall’Italia, in altre nazioni dell’Unione, non è un fatto di oggi ma iniziato da tempo ed erano necessari due tipi di iniziati ve: presso l’Unione Europea che dovrebbe impedire che governi aiutino, la delocalizzazione, intervenendo direttamente e favorendo il flusso di aziende, non solo italiane. E creare un fondo per impedire un fenome no destinato a crescere. Insomma si doveva e poteva intervenire prima. Sempre il Cipe ha stanziato 750 milioni, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, per l’offerta culturale e la protezione dei sistemi urbani. Si tratta di 59 progetti destinati ad incidere, positivamente, per migliorare la situazione attuale di un patrimonio unico al mondo. Il ministro Franceschini è stato felice di questi investimenti che, unitamente alla nuo va politica da lui impostata, sta fruttando molto, sia per il flusso turistico e sia per i conseguenti incassi. Anche il premier Gentiloni ha sottolineato che il Cipe ha puntato a decisioni di rilevante importanza, per ri lanciare la nostra economia, con particolare riguardo al Sud Italia.

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