Roma – Di Maio, colpito dalle Iene, e Salvini, siano responsabili

I vice Premier Di Maio e Salvini, insistono nel loro atteggiamento:” Quota 100 e reddito non slittano”. Sembra proprio che si ricominci, con la consumata storia dei lupi cattivi in Europa e delle pecorelle in Italia!  Suvvia, ormai lo hanno capito tutti tanto che il gioco  si è logorato. All’Unione Europea, che l’Italia voglia mantenere i fondamentali delle riforme, che fanno capo ai partiti di governo, non interessa nulla. Ogni nazione è libera di approvare il bilancio e mettere, le poste, come meglio crede ma, alla condizione, che vengano rispettati i Patti eurozona. Questo discorso, semplice e lineare, lo hanno capito il Premier Conte e il ministro dell’Economia Tria, oltre al Quirinale e alla Banca d’Italia dove, non si trama contro il governo, ma si lavora per l’esecutivo e per la sicurezza economica degli italiani. Il ministro Di Maio, in crescenti difficoltà per l’azienda di famiglia colpita dalle Iene, per lavoratori in nero ed anche licenziati, ragioni e si guardi intorno. Nel variegato mondo del M5S, la notizia del ” nero” in famiglia Di Maio ha rafforzato, quanti già erano in “guardia”, nei confronti dei vice Premier. Gli stellati non sono affatto contenti di vedere, giorno dopo giorno, che la Lega cresce e il Movimento perde. Far  finta che non sta accadendo nulla nel M5S è una pia illusione: chi deve intendere intenda. Luigi Di Maio, sappia che non sono pochi ad affilare i coltelli. Il problema che i due leader del Movimento e Lega, vogliano difendere le riforme chiave del successo elettorale e dell’azione di governo,  guardando anche alle europee, è pianamente comprensibile. Non lo è più se, la loro posizione va a compromettere, il buon lavoro svolto da Conte a  Tria a Bruxelles, dove non ci sono lupi ma persone, pronte al dialogo ed a concessioni, ad un’Italia che, per debito pubblico elevatissimo, viene solo dopo Giappone e Grecia. In queste condizioni, lo stesso italianissimo Draghi, è uscito allo scoperto per riaffermare l’urgenza, di puntare allea diminuzione del debito, per ottenere una crescita sicura e costante. I capricci o i sogni impossibili, spettano solo ai bambini, nella loro magnifica ingenuità. Di Maio e Salvini sono ben cresciuti e devono essere responsabili: facciano le riforme promesse ma in tempi più dilatati. E lo dicano con chiarezza: l’enorme peso del debito pubblico non è colpa loro ma di altri dissipatori di importanti risorse.

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