Il ministro per gli Esteri e, capo politico del M5S Di Maio, dopo aver sentito anche i parlamentari non ha dubbi ed ha dichiarato: “Sul Mes in sè siamo tutti d’accordo, ma alla condizione che sia un salva Stati e un tritura Stati”. C’è stato un colloquio, tra il ministro e i giornalisti, a margine della inaugurazione della sede della Cassa Depositi e Prestiti a Napoli. Dal canto suo il leader della Lega, Salvini, ha colto la palla al balzo con una intervista che ha tenuto fuo ri della Camera dei deputati. ” Prima di sottoscrivere qualunque accordo bisogna tornare in Parlamento perchè i componenti d elle due Camere dissero che non si doveva firmare nulla. Noi non abbiamo cambiato idea e se anche il M5S non lo fatto Conte non è autorizzato a firmare nulla”. Salvini ha proseguito:” E’ doverosa una nuova risoluzione se il Movimento non si allineerà con il pd a favore di un fondo ammazza Stati e quanto meno lo facciano in Parlamento”. E c’è un’altra presa di posizione altrettanto importante. il ministro alle Infrastrutture, Paolo De Micheli, anche lei a Napoli per l’inaugurazione della Cdp, ha risposto ai giornalisti:” Prima dobbiamo pensare al nostro Paese, alla nostra situazione finanziaria e al nostro Bilancio. Ho parlato con il collega Gualtieri, ministro dell’Economia, che mi ha confermato che le cose stanno così come le ha illustrate in Parlamento”. Chi attacca frontalmente Salvini e il segretario del Pd Zingaretti che accusa la Lega, ben a conoscenza del Mes, oggi ha sollevato un putiferio, solo per tentare di mettere in difficoltà il governo e allontanare l’Italia dall’Unione Europea. In realtà, a parte le posizioni politiche che possono non coincidere, non si vede per quale motivo una struttura superdotata di miliardi che è il mes cioè il Meccanismo Europeo di Stabilità che va in soccorso di Stati in difficoltà e che in seguito avrebbe il compito di completare l’Unione Bancaria dei Paesi dell’UE, sia completamente sganciato dalla Bce, abbia già un presidente tedesco e che l’Italia dopo Germania e francia sia il terzo contributore per 14,3 miliardi ed un impegno totale che arriva a ben 125,4 miliardi. Non si può dare torto al Movimento 5 Stelle, il cui capo politico, Di Maio, ha detto che il Mes va migliorato senza per questo mettere in forse il governo; che il ministro Pd per le Infrastrutture De Micheli abbia dei dubbi e che Salvini, all’opposizione, affermi che il Premier, prima dell’ok del Parlamento non può prendere impegni di nessun tipo così come appare altrettanto giusto che il garante della Costituzione, Presidente Mattarella, segua questa vicenda che ha dei punti da comprendere. Ovviamente gli italiani si augurano che l’argomento così delicato, non resti nelle mani di banchieri ma sia un’istituzione pubblica, agganciata alla Bce, per garantire che il meccanismo non stritoli gli Stati com’è avvenuto per la Grecia.