Il Premier Conte, per il meccanismo europeo di stabilità, è spalle al muro non c’è più alcun dubbio. Attualmente è difeso solo dal Pd mentre il Movimento l’ha freddato con due dichiarazioni. Di Maio ha sostenuto che il Presidente del Consi glio ha mentito. Ed ha ricordato cosa aveva detto ai ministri:” …sapevamo che il Mes era arrivato ad un punto della sua riforma, ma sapevamo anche che era all’interno di un pacchetto che prevede anche la riforma dell’unione bancaria e l’assicurazione sui depositi. Queste tre cose vanno insieme e non si può un “passaggio” per volta. Gianroberto Casaleggio – ha proseguito Di Maio – che per avere ampia platea nel Movimento ed oltre, ha utilizzato Fb, ha anche detto che, Gianroberto Casaleggio, affermava:” Quando non c’è dubbio non c’è nessun dubbio e sul Mes, i dubbi ci sono. Il meccanismo europeo di stabilità è quel fondo a cui attingere, per necessità economiche di uno Stato membro dell’Unione Europea, e questo sarebbe positivo, se nella riforma in discussione, non ci fossero sospetti che in futuro, rischiamo di far finire l’Italia sotto ricatto. Questo solo dubbio non ci sta bene e il Movimento voterebbe contro. Sullo scottante problema, che vede il Premier in pesanti difficoltà, non solo con il Pd ma anche a Bruxelles dove, dovrà essere chiesto un rinvio, alla prossima primavera, per ogni decisione sul Mes. Tra l’altro Di Maio sa che questa decisione ha, notevolmente irrigidito i rapporti con il Pd e con il Premier. Conte, che aveva dato per scontato l’ok al Mes, in Parlamento dopo la sua informativa e che Lega, FdI e FI non avrebbero trovato ” alleati” in questa fase. Momento delicatissimo, nei rapporti tra i partiti di governo, su sponde opposte,… quasi su tutto. Di Maio, confermato alla guida della politica del Movimento ha dalla sua parte Di Battista, molto seguito dalla base del M5S, il quale ha dichiarato:” Così com’è questo Mes non conviene all’Italia. Punto”. E Di Maio rilancia:” La trincea del M5S sul Mes”. Il partito, di lotta e di governo, non intende commettere l’errore di essere accusato di seguire la linea del Pd o di euroburocrati che stanno a Bruxelles e non mostra, nessun timore di tirare ancora la corda, in quanto Pd e Conte, non avrebbero scelta, nonostante i mal di pancia tra i democrat sono più che noti. Tra l’altro il Premier, non ha scelta in quanto deve soltanto, tanta riconoscenza al Movimento che l’ha prelevato, dalla docenza universitaria per proiettarlo, senza nessun passaggio elettorale, a livello mondiale. I prossimi giorni diranno di più: i malumori sono tanti nutriti quotidianamente da posizioni opposte tra M5S, Pd e Premier. Per non perdere le diverse identità non possono fare diversamente, nè i democratici e nè i grillini, per rimanere ben distinti in questa e, in possibili successive riforme, quali ad esempio, la giustizia civile e penale. Prevedere cosa accadrà nel futuro prossimo? Ci vorrebbe la sfera di cristallo per quanta instabilità c’è in una navigazione governativa complicatissima.