Arrivati gli italiani reduci dalla Cin, colpita dall’epidemia del coronavirus che ha messo a soqquadro, il mondo intero. I connazionali sono stati trasferiti con un autobus a Pratica di Mare, dove dovranno rimanere, per 15 giorni. Una decisio ne assunta per controllare che tra loro non ci siano tra infetti. Sono alla Cecchignola struttura militare, non casuale, dal momento che da qualsiasi ospedale, chi vuole può uscire, senza particolari precauzioni. Da una struttura militare la situazione è completamente diversa: nessuno, a parte il personale sanitario, può uscire o far entrare qualcuno. Misure cautelari giuste che andavano prese. In quella struttura verranno eseguite analisi cliniche e i pazienti saranno, attentamente seguiti, per il periodo prestabilito e se tutto andrà per il verso giusto, come ci auguriamo, le persone in “quarantena” potranno fare ritorno a casa. E’ rimasto in Cina un ragazzo di 17 anni che aveva palesato uno stato febbrile che gli ha impedito di rientrare, con tutti gli altri connazionali. Il ministero della Salute procede, con molta cautela per questa epidemia e sta assumendo, altre decisioni per evitare, al massimo, la possibilità di contagi. Agli aeroporti saranno rafforzati i controlli sanitari anche per voli che giungono, indirettamente dalla Cina, ed è allo studio un piano per controllare tutti i passeggeri che arrivano in Italia dall’area Schengen così come migranti sbarcati nei nostri porti. Un’ emergenza che viene sviluppata, con continue riunioni l’ultima questa mattina, tra il ministro alla Salute Speranza, il capo della Protezione civile Borrelli e gli esperti dell’Istituto Spallanzani. E va detto che, l’isolamento del coronavirus ottenuto, proprio dalle tre ricercatrici dell’Istituto Spallanzani, apre la possibilità di studiare e perfezionare metodi diagnostici e trovare eventuali antivirus. La direttrice del laboratorio di virologia dello Spallanzani, Capobianchi, ha voluto precisare, al di là della soddisfazione e dei riconoscimenti internazionali, giunti da ogni parte, Cina compresa, che ha inviato all’Istituto il suo ambasciatore accreditato a Roma, per congratularsi della scoperta e ripetere ciò che aveva detto ieri il suo Presidente Xi Jininpig:” La Cina si è sempre attesa dall’Italia una stretta collaborazione per combattere l’epidemia del coronamirus. In questo campo nessuna illusione è possibile come quella, cullata in tutto il mondo scientifico di riuscire a trovare, l’antidoto all’epidemia, prima che finisca i suoi nefasti effetti. Certo sarebbe un successo per la scienza ma l’importante è procedere, come oggi è più possibile, per arrivare alla realizzazione di antivirali o ad un vaccino utilizzabile su vasta scala.