Roma – Governo contro tutti dalla Spa Autostrade, sindacati e Ue

Scontro, al calor bianco, tra Autostrade e il ministro per le Infrastrutture Toninelli. La società Autostrade, dopo la riunione del Cda ha risposto, alla lettera del Mit del 16 agosto scorso, che chiedeva un dettagliato re so conto per assicurare” la funzionalità del ponte Morandi  e prevenzione pericoli”. Una missiva che è  servita a far riaffermare alla società:” il convincimento di aver adempiuto agli obblighi concessori stipulati dal la Spa”. La risposta di Toninelli, affidata ad un Twiter raggelante:” Incredibile sentir parlare, di puntuali adempimenti degli obblighi dopo 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’in decenza – ha proseguito il ministro – rimetteremo le cose  a posto e ridaremo sicurezza ai cittadini che viaggiano”. Non c’è che dire, il tipo di rapporto tra organi ministeriali e imprenditori, è saltato così come lo è quello tra, magistratura inquirente e governo, per le 50 pagine scritte per l’avviso di garanzia, al ministro dell’Interno, per la vicenda ”  Diciotti”. Ma non sono solo questi episodi a rendere complicati, anche i rappor ti tra governo ed Unione europea. I ministri della Difesa riuniti in Austria, hanno messo alle corde Il ministro Trento che aveva chiesto, agli altri colleghi, di accettare la proposta italiana di alternare i porti dei Paesi davanti all’immigrazione dall’Africa, dove padroneggiano gli schiavisti, rei di ogni genere di delitti contro la persona. La risposta, ad una Italia  che è stata protagonista per anni di un’accoglienza difficilissima, è sta ta deludente, nonostante l’inteso lavoro, del ministro per gli Esteri Maovero. Nulla è cambiato o meglio tutto rinviato, alla terza decade di settembre, quando ci sarà il summit tra i capi di Stato e di Governo della Ue. Attacchi, minacce, avvertimenti di bloccare il bilancio dell’Unione, di non versare nemmeno un cent a Bruxelles a causa del “trattamento” riservato all’Italia , non hanno mosso di un millimetro la posizione del la Commissione, impegnata, oggi più che mai, nell’accogliere…. la richiesta dei Paesi del Nord di evitare l’ora legale. Si può aggiungere molto poco se non che, gli spot pubblicitari sono una cosa e una politica diplo matica un’altra. I ministri, parlano troppo, ed usano linguaggi diversi mentre il Premier, preferisce tacere per poi intervenire, solo dopo essersi consultato, con i due vice del M5S e Lega, Di Maio e Salvini. Domani? sarà un’altro giorno.

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