Beppe Grillo è giunto a Roma, ha parlato con il ministro Di Maio, capo del M5S, e per farsi capire da tutti ha detto:” Luigi lavora 25 ore al giorno non può essere sostituito per nessuna ragione al mondo, anzi va sostenuto. Ci sarò di più anche io per dargli una mano. Una persona – ha proseguito il fondatore del Movimento – deve poter decidere – e fare scelte importanti. Un referente ci vuole”. Per Grillo questo è un momento magico:” Noi non possiamo più continuare ad operare con Fb, in cui si dice:” Questo qua non va bene”. Adesso le cose devono essere chiare, il capo politico è lui quindi non rompete i coglioni sennò ci rimettiamo tutti. Abbiamo smentito la leggenda metropolitana ma è chiaro, che non possiamo essere gli stessi di prima, e dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo” Grillo dixit. E – ha soggiunto Di Maio – stiamo lavorando, su una ipotesi: a gennaio si avanzerà una proposta per un nuovo contratto di governo”. Poi Grillo rivolto agli iscritti ha aggiunto:” Avete scelto di presentarci alle regionali, in Emilia Romagna e Calabria e ci andiamo per beneficenza? Così magari posiamo chiedere di darci un pò di voti per beneficenza da usare come filtro tra una destra pericolosetta e una sinistra che si deve formare anche lì”. Grillo, molto loquace ha proseguito:” Quando parlo di progetti, insieme alla sinistra, parlo di progetti bellissimi elevati: sui trasporti, su come costruire le cose, su cosa è una città. Ecco è un momento magico”. Intanto Di Maio è ripartito per Ragusa per dire, ad un’affollata assemblea:” Abbiamo bisogno di contatti con la gente. Chi vuole morti, ci troverà sempre in piedi e combatteremo, fino all’ultimo minuto”. Salvini non ha perso l’occasione nel dire:” Hanno rubato il sogno di milioni di italiani per occupare qualche poltrona offerta dal Pd. Gli elettori se ne sono accorti e sanno come comportarsi. La Lega è una comunità aperta chi vuole venga con noi, per un’Italia dei sì”. Zingaretti, dal canto suo, ha dichiarato:” Siamo pronti al confronto per andare oltre la maggioranza e chiudere meglio la Manovra. Ho proposto a Conte di lavorare ad una nuova agenda per il 2020, rilanciare l’economia, crea re posti di lavoro, rafforzare il rilancio dell’Italia green, rilanciare gli investimenti: scuola, università e il sapere. Vengono prima le persone e dobbiamo co struire un’Italia più giusta e competitiva”. Grillo ha zittito i contestatori di Di Maio con un ” non rompete i coglioni” che dice tutto. Di Maio non si tocca, logica la difesa, non d’ufficio, visto he il ministro e capo politico fa tutto quello che gli dicono d fare. Insomma è una controfigura di Grillo e Casaleggio. I parlamentari che sono usciti allo scoperto: Lombardi, Dessì ed altri, compreso Fico, Dibba è sparito, sono avvertiti: loro fanno parte del loggione del teatro della politica: devono guardare, tacere e votare i provvedimenti. Certo Grillo ha ragione, quando parla di momento magico, per un risultato elettorale che non si ripeterà, anche se Di Maio, farà l’acrobata, sulle cascate del Niagara e Beppe farà, il migliore teatro, dove è vero maestro. Il problema è che mentre il M5S è in piena bagarre, il Pd deve tenere a bada chi non sopporta i 5 stelle e il Premier media su tutto. Il centrodestra – avvertono i sondaggi – si aggira, come un falco sulla preda, intorno al 50% dei voti. Certo non si voterà domani ma, il M5S ha perso quella spinta popolare che l’aveva portato al 33% dei voti, politiche 2018. Alle regionali in Emilia Romagna, o “rubano” voti al Pd oppure vanno in bianco, così come rischiano grosso anche in Calabria. Se il centrodestra vincesse, in queste Regioni, avremo uno Stato che ha una maggioranza parlamentare, non coesa, la maggior parte delle Regioni e la stragrande maggiorana dei Comuni importanti alla coalizione Lega, FdI e FI. Per governare un Paese così diviso non sarà facile per nessuno, nemmeno per il Premier Conte che media, anche con ArcelorMittal, inadempiente persino nei pagamenti agli autotrasportatori. Beppe Grillo è un utopista innamorato del suo Movimento ed è giusto che lo sia, ma in Umbria ha preso solo l’8% dei voti e la beneficenza, in politica, non la fa nessuno: In pista e a caccia di consensi ci sono oltre Renzi e Calenda anche il Movimento, dei laici, vicino alla Chiesa in cerca di essere rappresentata. La scacchiera è questa: il futuro prossimo ci dirà di più.