Roma – I governatori del Sud ai corregionali fuggiti dal Nord:” Quarantena”

I molti meridionali che vivevano nel Nord Italia, per ragioni di lavoro,  davanti alle notizie che filtravano da Palazzo Chigi su un blocco da zone rosse ampliate:”non si potrà entrare ed uscire dalla Lombardia a tantissime province del Pie monte, Veneto, Emilia Romagna e Marche, è  iniziata una fuga incontrollata. I meridionali hanno preso al volo treni, autobus, aerei ed auto personali per tornare a casa. Tutti incoscienti in quanto non si sono resi conto che avrebbero portato, al 90%, il Covid – 19 dalle nelle loro terre d’origine, meno aggredite, dall’epidemia. Cosa li ha spinti ad una fuga, così precipitosa e pericolosa per i corregionali e per le loro stesse famiglie, non è facilmente spiegabile, se non nel cercare un rifugio che non esiste. Tra i tanti meridionali che hanno raggiunto le loro città e paesi, ci saranno certamente, in una percentuale non quantificabile, contagiati che porteranno il Covid – 19, nelle loro famiglie aumentando la già difficile e complessa situazione sanitaria del Sud. Con una sostanziale differenza, che esiste da sempre, la sanità del Nord, fino ad oggi, sia pure con affanno è riuscita a far fronte all’epidemia e che, con le nuove assunzioni di personale ospedaliero e attrezzature, riuscirà a curare i malati. Mentre nel Sud, la situazione è completamente diversa. L’organizzazione della sanità è molto fragile, tanto è vero che a decine di migliaia all’anno, i meridionali malati, vanno a curarsi nei nosocomi del Nord.  Così questa massa di meridionali, fuggita per dirla alla Conte, per “una improvvida fuga di notizie”, ha immediatamente e giustamente allarmato i governatori, di Puglia, Emiliano; Campania, De Luca; Sicilia Musumeci; Basilicata, Bardi; Abruzzo, Marsilio e Molise, Toma. Tutti i governatori hanno disposto che tutti i rientrati, dalle zone rosse del Nord, dovranno osservare la quarantena. Un invito alla responsabilità personale anche se c’è da crede che, solo pochi,  osserveranno gli inviti diffusi anche dai sindaci. Sappiamo bene che i meridionali si sentono più protetti, nei luoghi dove sono nati e presso le loro famiglie. Ecco, chi potrà aiutare i governatori e le autorità sanitarie a far rispettare la quarantena a chi è fuggito dalle zone rosse del Nord, sono proprio le famiglie, cioè quei genitori anziani che ora rischiano di più, per il rientro dei figli o parenti. Che questo incauto comportamento, potesse verificarsi, era più che prevedibile, ben conoscendo il carattere dei meridionali.  Non c’è altro da aggiungere se non confidare in un miracolo: che i contagi nel Mezzogiorno non esplodano, com’è accaduto in Lombardia e più in generale nel Nord Italia, portato proprio da quanti, hanno creduto di essere sani, e di poter fuggire indenni dalle zone infette.

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