Roma – I guai M5S. Lannutti smentisce Di Maio e Zoccano attacca Conte ed esce

Il senatore del M5S, Elio Lannutti ha smentito, in modo palese, il capo politico del Movimento, ministro agli Esteri Di Maio, sul fatto che, ha fatto un passo indietro  circa la sua candidatura  a presidente della commissione banche non perchè il figlio lavora in un istituto di credito – come ha tenuto a precisare – diversamente da quello che aveva dichiarato Di Maio – per un ” conflitto d’interessi inesistente”. Il senatore ha proseguito  che:” L’unica ed esclusiva ragione  è stata quella di non fornire più alcun alibi a nessuno: la commissione  deve assolutamente partire, prima possibile”. Un chiarimento, del senatore Lannutti postato su Fb, per ottenere la massima diffusione e direi condivisione, sulla sua posizione. Ed infatti afferma:  “Il mio rispetto  nei confronti dei cittadini, in primis, e del Parlamento è tale che non farei mai nulla, che possa arrecare, il minimo danno. Le istituzioni – ha proseguito il senatore pentastellato – vengono prima dei nomi e di qualsiasi carica, sempre. I cittadini  attendono che la commissione possa operare  già da troppo tempo: la politica si assuma le sue responsabilità, faccia partire i lavori e affronti, i nodi legati al sistema bancario, fornisca, esaurienti risposte ai risparmiatori truffati ed individui, eventuali soggetti che abbiano agito, contro coloro che avrebbero dovuto tutelare”. Cosa aggiungere? Nulla visto quello che sta accadendo alla Popolare di Bari e agli arresti avvenuti, a livelli apicali, alla “Banca Base”, dove  la Procura Distrettuale di Catania ha deciso, non solo i due arresti, ma come specifichiamo in altro articolo, ci sono 18 indagati, per una serie di indagini in corso. Certo ha ragione Lannutti la commissione deve entrare subito in funzione, per cercare di curare un male pericoloso, come lo definisce, il popolo dei risparmiatori e lui, con molta onestà intellettuale, ha fatto un passo indietro. Bisogna solo chiedersi per quale motivo questa politica di questa maggioranza, davanti ad un problema così gigantesco, è latitante. Ecco l’alibi che il senatore pentastellato ha voluto togliere, autoescludendosi da cariche che comunque non avrebbero creato alcun ” conflitto d’interessi”, nemmeno utilizzando, il microscopio, più potente del mondo. Ma c’è un’altra notizia di una nuova uscita dal Movimento. Questa volta riguarda l’ex sottosegretario,  deputato Vincenzo Zoccano,  che ha fatto una scel ta drastica, con motivazioni che appaiono, come da lui riportate sul suo profilo Fb più che giustificate. Ecco cosa afferma l’onorevole:” Lascio ufficialmente il M5S, con la serenità e la consapevolezza  di chi ha provato ad operare in seno alle istituzioni più alte, con la responsabilità e la volontà di dare, risposte concrete ai bisogni di una delle categorie più fragili di cittadini del nostro Paese: le persone con disabilità”. Una scelta che gli è costata molto, come ha scritto, ma che andava presa visto che” il Movimento si è impantanato nelle acque paludose delle vecchie logiche – illogiche, partitiche e politiche”. “…Il Premier Conte ha trattenuto a sè la delega sulla disabilità che nei fatti non esercita, mentre è stata creata, una vetrina di figure esperte o uffici di supporto esclusivamente – questa è l’accusa pesante a Di Maio e al Premier –  per celare la volontà di depauperare, la forza e la valenza politica che la disabilità, aveva finalmente ottenuto. E la soluzione adottata da Conte – Di Maio  non l’hanno voluta le associazioni nazionali di categoria”. L’ex sottosegretario aveva affrontato, in quanto competente, questo lavoro, complesso e difficile,  che lo aveva visto, anche prima della sua elezione alla Camera, impegnato a far primeggiare, tra i vari problemi, i più indifesi e i più deboli, insomma gli ” ultimi”.

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