I contagiati in Italia, dati del Commissario alla Salute e Protezione civile, sono 2.706 di cui 1.497 in Lombardia, Veneto 345, Emilia Romagna, compresi due assessori regionali, 516, i guariti 276 ed i morti 107. Questo è il quadro con il qua le, governo, Parlamento, partiti, forze economiche e sociali e italiani devono fare i conti. Ma occorre aggiungere che i contagiati sono così distribuiti: 229 in terapia intensiva, 1000 in isolamento ai domiciliari, altri in ospedali, che non possono più ricevere nessuno per evitare che, chi ha altre patologie, corra dei rischi. Viene valutata la necessità di creare altre zone rosse ma non c’è nulla di deciso. Verrà potenziato, con un raddoppio dei posti letto, l’Istituto Spallanzani che diventerà ” Il Covid -19 della Regione Lazio”, decisione che va considera saggia, vista la capacità e la preparazione scientifica e sanitaria del personale. Dal canto suo l’Oms ha messo in chiaro che, il coronavirus è più grave dell’influenza stagionale, smentendo tanti “esperti”. la mortalità è intorno all’1% mentre il Covid – 19 si avvicina al 3,4%. Inoltre, ha sottolineato l’Oms, a questo virus non è immune nessuno, in quanto completamente nuovo e sconosciuto, mentre per affrontare l’influenza, ci sono farmaci e terapie, sperimentate con successo. Man mano che passano i giorni, il Conad – 19 fa sempre più paura, molto dipende anche dalle incertezze, degli organi governativi, nell’assumere decisioni che erano troppo limitate e blande, per un virus sconosciuto che, sembrerebbe, ma la notizia va confermata, sarebbe presente forse non solo in Italia, già da ottobre dell’anno scorso. Roma, così come tutte le altre zone d’Italia, non possono che prepararsi a decisioni sempre più severe: il Covid – 19 va fermato, per poi con il tempo, non meno di un tempo non breve renderlo inefficace con il vaccino, per il quale stanno lavorando virologi e ricercatori, in tutto il mondo. La situazione, va detto, non è facile anche per il crescente isolamento, dell’Italia, dal resto del mondo. Rotte aeree e marittime annullate anche a livello nazionale, anziani e vecchi ” isolati” a casa anche da visite di figli, con i quali avere più scambi telefonici che presenze fisiche, considerate pericolose. La sanità pubblica, man mano che passano i giorni, è sempre più in affanno. Turni massacranti senza orari con un personale impegnato con malatii che hanno bisogno di essere assistiti anche psicologicamente. Ed il Premier non perde l’occasione di apparire in televisione per il pistolotto: “tutti siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare nella stessa direzione”. Certamente è così ma invece di cedere minuti preziosi, ai virologi, ricercatori, sanitari e ministro per la Sanità che ha il compito di organizzare nuovi spazi, con altre attrezzature, per rassicurare gli italiani che sta lavorando, il Premier Conte ha rubato nuovamente la scena, per dire cose ovvie, tanto ovvie quanto inutili. E’ e sarà sempre così: il docente universitario non è uno statista che sa misurare la sua presenza e lavorare dando spazio agli altri ministri. No lui è il solo che deve comunicare e non riesce nemmeno a farlo bene: è tra l’altro un docente che è abituato più ad interrogare che ad intervenire efficacemente.