Roma – il governo c’è ma il Paese è “spaccato” orizzontalmente

La coalizione di governo M5S, Pd, Leu e Male, con il giuramento dei sottosegretari e vice ministri, è al completo. Ora tutti si mettano al lavoro. Ma il varo del governo ha ” spaccato” l’Italia in due parti “orizzontali”. Il governo di Roma, pienamente legittimo, varato nel pieno rispetto della Costituzione, come più volte specificato, dal Capo dello Stato Mattarella, non ha connessioni  d’intesa con 11 Regioni e 521 Comuni, per non considerare i piccolissimi. Le ultime regionali, hanno dato risultati negativi per il Pd, che ha perso, dove governava, e il M5S non è ancora  presente sul territorio, tanto che Di Maio, davanti a questa realtà, ha varato una nuova politica: è possibile, per i 5S, stringere alleanze con liste civiche ma, non con partiti e loro simboli. Certo il governo di Roma può governare ma, se le Regioni e i Comuni si mettono di traverso, il compito può diventare, molto più arduo. La ” resistenza” negli enti locali alle disposizioni governative è già iniziata. Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Comuni dove sono stati  eletti consigli di centrodestra o, uomini con liste civiche, così orientati, daranno battaglia. E non sarà facile per Conte superare questo gap che peserà, non poco, sul lavoro dei ministri. Da tempo, e con non poche ragioni, il governo di Roma, non parlo di quello completato oggi, viene considerato sprecone e incapace di comprendere i problemi locali. Basta andare nelle zone terremotate, per rendersi conto di governi inefficienti che non hanno, nemmeno il coraggio di dire, a quelle popolazioni colpite:” Non abbiamo risorse per accelerare la ricostruzione. La faremo man mano che potremo stanziare i fondi”. Una verità che non è un no ma, semplicemente, un invito a quelle popolazioni di comprende re le difficoltà, di un governo centrale, che non ha risorse e, non può nemmeno, continuare ad indebitarsi. Le Regioni, di centrodestra, daranno battaglia per quella Autonomia, prevista dalla Costituzione. E’ chiaro che chiederanno, il massimo di percentuale del Pil prodotto, per non ottenerlo. C’è anche un Sud che non può essere abbandonato. Ma i governatori e i sindaci diranno, alle loro popolazioni che Roma continua a sprecare e non assegna, quella giusta percentuale, che spetta. Eppure, proprio per questa situazione anomala e grande confusione, c’è spazio per un centro moderato,  che può alimentarsi, proprio dallo scontro, tra M5S – Pd con Lega, FI e FdI. Tutto dipenderà dal governo: se approverà leggi estranee alla cultura, palese o “occulta”, che domina i sentimenti più profondi del Paese, perderà la partita. Se invece l’esecutivo procederà per offrire agli italiani: migliori servizi, maggiore puntualità nelle promesse e riuscirà a concretizzare fatti e non chiacchiere, gli oppositori avranno maggiori difficoltà ad agire, comunque, contro.

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