Roma – Il Premier:” Verifica a gennaio per fissare priorità agli obiettivi”

Il Premier Conte, si è già proiettato oltre la Manovra e il Dl fiscale, fissando la verifica del governo a gennaio. Non è chiaro se è, una sua iniziativa oppure a bussare per la verifica, sia stato il Pd, partito strutturato che vede l’attuale navigazione complicata da una serie infinita, di cambiamenti di rotta e di linearità, per raggiungere obiettivi precisi, base essenziale per un partito di governo. Così, il Presidente del Consiglio salta l’ostacolo ora, e precisa:” Ogni cosa abbia il suo tempo. In questo momento – precisa Conte – governo, forze politiche e tutto il Paese è concentrato  sulle risorse, Manovra e Dl fiscale. Questa fase ci terrà impegnati fino alla fine del mese. Dopo io stesso mi farò portatore, di questa iniziativa, assolutamente necessaria. Alla base di questo governo ci sono punti programmatici chiari, così come è altrettanto vero che non abbiamo fissato le priorità. Per questa ragione chiederò, alle forze politiche di condividere il per corso anche a livello di obiettivi che, dovremo perseguire e realizzare. Il Paese vuole chiarezza – ha continuato Conte nel parlare con i cronisti – ed invece ci sono dichiarazioni con sfumature diverse. Non possiamo proseguire in questo modo che genera ( nota di chi scrive tanta confusione). Questa verifica sarà possibile a gennaio ora pensiamo alla Manovra”: Conte si è espresso, nel rispondere ai cronisti, in modo favorevole alle sardine ” giovani che si occupano di problemi e politica: un fatto nuovo, positivo”. Dura la replica sull’ex Ilva:” Quello che viene scritto o detto – ha affermato il Premier – non corrisponde a verità che non confermo. C’è una trattativa robusta e seria, un periodo di transizione con un’eventuali intervento del pubblico: noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Insomma l’Ilva non chiuderà i battenti: si tratterà sui lavoratori necessari, su quelli che si occuperanno dell’ambiente e del risanamento territoriale, della soluzione green, per alimentare gli alti forni, e ottenere una “produzione pulita”, si discuterà di un pacchetto Taranto, ma l’Italia non rinuncerà all’acciaio. Mittal sappia, come ha affermato il ministro Pattuanelli, che ” Non è nemmeno pensabile che ArcelorMital paghi un ” chip”, si parla dell’offerta di un miliardo, per riconsegnare l’acciaieria e togliere le tende”. offerta, se esiste veramente, stroncata con un secco e deciso:” inaccettabile”. Per l’ex Ilva, francesi e indiani, dovranno trattare per restare garantendo la produzione prevista, salvaguardando l’occupazione e si troverà davanti, soluzioni partecipate, con un esecutivo deciso a far rispettare il contratto anche se integrato con partecipazione pubblica, peraltro non macro.

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