Roma – In Senato voto sulla Tav. Lo stop solo con un miracolo

Domani il Senato è impegnato a dare il suo voto sulla Tav: un nuovo salto ad ostacoli al quale è difficile abituarsi, anche perchè, se ne prevedono altri. I vicepremier, Di Maio, affrontando l’argomento ha esordito:” Non capiscono cosa c’entri il governo in questa votazione. Noi voteremo la nostra mozione convintamente, il Pd voterà la sua e vedremo cosa accadrà, sul proseguimento o meno dei lavori per la costruzione della Torino – Lione. Per noi, del M5S, è un regalo di 2,2 miliardi a Macron. La nostra mozione è indispensabile, se sarà votata, in quanto è l’unica possibilità di fermare  lavori: stop  lo può dare solo il Parlamento. Comunque va ribadito – ha aggiunto Di Maio – in questa vicenda c’è chi ci deve spiegare cosa c’entra il governo”.  L’altro vicepremier della Lega, Salvini, ha reso noto: “Noi voteremo qualunque mozione che sostenga il futuro, la crescita, il progresso e la mobilità sostenibile. Mi stupisco – ha aggiunto il ministro per gli Interni – che nel 2019 c’è ancora qualcuno che non vuole andare avanti e punta a tornare indietro. A me sembra – ha incalzato Salvini – che gli italiani hanno votato in modo chiaro e i piemontesi i maniera strachiara. Anche il Premier Conte si è reso conto che la Tav va realizzata in quanto, costerebbe più fermarla che proseguirla, grazie anche agli ultimi stanziamento disposti dall’UE, per la parte nazionale. Mi sembra assurdo pensare di lasciare i lavori a metà”. Appare evidente che la Lega, pur di far proseguire i lavori della Tav, potrebbe agganciarsi alla mozione del Pd. Non rimane altra strada: se non c’è una parte dei senatori 5S che cambino pensiero, o la mozione venga votata anche da FdI e FI.  E’ certissimo è che i senatori non vogliono lo scioglimento del Parlamento ed andare ad elezioni subito. Ognuno domani difenderà la sua poltrona, costi quello che costi. In verità, va detto, che è sempre stato così anche nella cosiddetta prima Repubblica. Quindi nessuna meraviglia. Si crede di poter dire ai ” No Tav” che non possono fare ameno di ingoiare il rospo:  domani, a meno di un miracolo, per intervento divino, il Senato dirà il sì definitivo alla costruzione della Torino – Lione. La loro protesta potrà proseguire nel pieno rispetto della legge, e potranno dare la colpa a chi vogliono ma quando ci sono accordi internazionali e finanziamenti dell’Unione Europea, fermare un’opera diventa non difficile ma impossibile.

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