Roma – Intercettazione verità sull’uccisione del carabiniere Cerciello

I quotidiani ” Il Tempo” e ” Repubblica” sono riusciti a pubblicare, una verità  importante tenuta nascosta,  dai giovanissimi americani, in carcere per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega e messo in pericolo la vi ta del suo collega, Andrea Varriale. Si tratta di un colloquio, avvenuto a Regina Coeli, intercettato dai militari dell’Arma,  tra Le Elder Finnegan con il padre che era accompagnato dal consulente legale americano Graig Peters. Un col loquio tra figlio, padre e consulente avvenuto, il 2 agosto scorso. Il giovane  ha ammesso:” I due ci hanno fatto vedere  i tesserini di riconoscimento, distintivi o qualcosa del genere”. Dopo queste affermazioni, il consulente legale Graig, ha invitato il giovane Finnegan a rimanere calmo e ad essere attento alle sue dichiarazioni. “Quello che hai detto a noi non puoi dirlo durante l’interrogatorio. Tu non hai visto niente. Il fatto è successo e basta”. Un invito perentorio, da consu lente legale di parte, che non è stato seguito alla lettera, dal giovane americano che ha detto, raccontando al magistrato quello che era avvenuto in una strada del quartiere Prati:” Ho visto due sbirri, di cui uno più basso, che sono venuti dietro di noi ed erano alle nostre spalle. La macchina militare era qui, indicando l’esatta posizione. Una versione che pone in evidenza che Cerciello e Varriale, non si sono limitati ad urlare ” siamo carabinieri” ma hanno mostrato i tesserini per provare che erano carabinieri e non dovevano temere nulla di grave. I due giovani, però per motivazioni da scoprire, hanno scelto la strada della colluttazione e, come noto, il giovane Finnegan ha estratto il coltello ed ha vibrato, più colpi consecutivi con un’arma bianca proibita, per poi fuggire mentre Varriale cercava aiuto per il collega Cerciello in fin di vita. I due americani erano coscienti di quello che avevano fatto tanto da nascondere il coltello, sopra la contro soffittatura della loro stanza d’albergo. Una intercettazione importante che fornirà ai magistrati una verità sconcertante: i due giovani sapevano che alle loro spalle c’erano due ” sbirri” e di conseguenza la loro colluttazione e omicidio appare inspiegabile senza un altro movente che con le indagini in corso forse verranno alla luce. La realtà rimane una soltanto: un vicebrigadiere dei carabinieri, stimatissimo e molto conosciuto nella zona di sua competenza, di norma in servizio notturno, è stato ucciso da un giovane che con il suo coltello, ha colpito ripetutamente e barbaramente, con una freddezza inaudita.

Lascia una risposta