La nuova indagine Istat – Bankitalia ha rilevato che la ricchezza netta, delle famiglie italiane, è pari a 8,4 volte il reddito disponibile, al lordo degli investimenti. Questo rapporto è più alto di quello delle famiglie francesi, inglesi e canadesi ed è, leggermente superiore, anche a quello delle famiglie tedesche. E’ indubbio che questo rapporto si è ridotto nei confronti dell’indicatore internazio nale ed è amplificato dal ristagno, più che ventennale, dei redditi delle famiglie. Comunque alla fine del 2017 il valore della ricchezza pro – capite delle famiglie italiane, era praticamente prima, nei confronti dei Paesi europei, solitamente ritenuti con un reddito familiare, più elevato di quello italiano. Non è così ed è altrettanto certo che, diversi motivi possono essere alla base di questo risultato, che per molti sarà sorprendente, ma una delle tante variabili potrebbe essere quella della cultura degli italiani ad immobilizzare, risorse nel mattone, ritenuto bene rifugio. A fine 2017 le abitazioni costituivano circa la metà della ricchezza lorda delle famiglie. Non a caso Istat – Bankitalia hanno stimato che, il valore delle case è pari alla bella cifra, di 5.246 miliardi di euro. Un popolo di risparmiatori che viene dalla povertà dell’800 e di buona parte del secolo scorso. Il primo problema di ogni connazionale, non solo di quelle generazioni passate ma anche delle successive e attuali, è l’acquisto di una casa e, se il reddito lo consente, anche di più appartamenti da… lasciare da dare ai figli. Una rilevazione che conferma la preferenza all’investimento e risparmio che tende a riprendere, nonostante il mercato immobiliare sia vicino alla stagnazione. Ma le banche confermano che i mutui per l’acquisto di abitazioni sono in ripresa, lenta, ma in ripresa.