Viene disegnata, dopo lo studio di una serie di parametri, un’Italia stanca e disorientata. I maggiori punti di riferimento non sarebbero più le istituzioni democratiche: Parlamento, partiti, sindacati, magistratura e media in generale ma, carabinieri, polizia ed esercito. Un quadro sconcertante quello emerso dovuto, essenzialmente, alla costante demolizione di tutti i punti di riferimento che dovrebbero essere portanti per un popolo. Sono anni ed anni che, uomini politici e partiti si delegittimano a vicenda e, coinvolgono le istituzioni, trascinando in basso il senso di fiducia negli organi previsti dalla Costituzione. Un gioco al massacro che ha diffuso senso di insicurezza che pervade intere fasce di popolazione spaventata dal presente e dal futuro. Una china imboccata da anni e che ora sta diventando preoccupante. Occorre che partiti, sindacati, associazioni, a cominciare dal Presidente della Repubblica, che in verità, quotidianamente fa quello che può, cambino atteggiamento e ricostruiscano tutto ciò che è stato, erroneamente, delegittimato. Un problema non difficile:è molto più facile demolire che ricostruire, una mentalità ed una cultura, che ormai fa parte del quotidiano. Basta fermarsi e dialogare con chiunque per verificare che l’interlocutore non crede più a nulla, teme per lui e per la sua famiglia, non ha fiducia nel futuro della sua nazione e punta decisamente a chiudersi sempre di più, come se le mura di casa lo proteggesse. Ci eavamo occupati del problema un paio di anni fa ma, secondo i dati diffusi oggi, la situazione è nettamente peggiorata. All’epoca in cui cominciai a scrivere per un quotidiano romano e essere nominato direttore di emittenti regionali la regola era: ” mai aprire con cronaca nera o giudiziaria. La regola era di “aprire” giornale o telegiornale con la cronaca bianca “. Oggi non è più così, anzi è l’inverso: se ci sono iniziare con omicidi! Meglio se femminicidi…. Attenzione nel mirino, di una pubblica opinione disorientata, ci siamo tutti, anche il futuro dei nostri figli e nipoti. Basta meditare per rendersi conto dell’urgenza di cambiare ciò che va cambiato, subito.