Roma – Italia:”No sui migranti”. Rischio crisi dell’Ue

Domenica di fuoco per l’Unione europea. Potrebbe essere il primo passo alla disgregazione, con ripercussioni importanti al Consiglio, convocato per il 28 e 29. Il no dell’Italia di Conte ai respingimenti, cioè ad acco gliere i migranti che hanno raggiunto altre nazioni Ue e che dovrebbero essere rispediti in italia per i ” rimpatri”. Il ” niet” che il Premier Conte ha già anticipato e senza replica, ed anzi il governo attende che i Paesi accolgano i migranti attualmente in Italia, mentre dovrebbero essere distribuiti in tutti i Paesi Ue. Ma, il fallimento di accordi impossibili sono visibili: Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca unitamente al l’Austria di Kurz, diranno no ai migranti in “uscita” o “entrata”. Italia, Grecia e Spagna, si troverebbero esposti al pericolo di arrivi massicci, peraltro temuti. Per la prima volta la cancelliera tedesca, difesa ad oltran za dal Presidente Macron, rischia di saltare dalla sua poltrona. Il suo ministro per l’Interno, Horst Seehofer, leader della Csu bavarese vuole che la cancelliera si liberi  dei migranti entrati, figuriamoci se è disponibi le ad altri ingressi. E’ possibile una soluzione immediata? Non è all’orizzonte. Rafforzare Frontex servirebbe a poco. Rimpatri gestiti direttamente dall’Ue? non c’è accordo. Trattare con la Libia investendo grosse somme per attuare dei campi in quella nazione o in Tunisia,  ci vorrebbe un sì mai giunto dall’Onu e che non è dietro l’angolo. Stabilizzazione della Libia con un accordo franco – italiano, dopo gli attacchi di Macron al governo populista, non appare possibile nel breve arco di giorni. In questa situazione, al limite del credibile, si sta dimostrando come, le diverse culture europee, non potevano essere amalgamate solo con la mo neta unica e che al primo vero problema, tutto sarebbe stato messo in discussione. L’Italia se davvero fallisce il pre consiglio e Consiglio e ogni auspicabile accordo non può che sposare la strategia del ministro per l’Interno Salvini che, davanti a tante divisioni  appare, l’unica possibile, per proteggere il territorio nazionale: “No ad ingressi e no a riaccogliere chi è andato oltre confine”. Un no, che va detto, è condiviso dalla stra grande maggioranza degli italiani, sempre più scettici verso l’Unione europea, che dimostra il suo totale disinteresse per la nostra Nazione.

Lascia una risposta