Le elezioni amministrative che si terranno il 26 maggio hanno fatto scattare tre tipi di comunicazioni dalla marea di candidati, tutti convinti, di essere eletti. I mezzi usati maggiormente i social, i “santini”, gli incontri al caffè e, solo alcuni, stanno facendo stampare i manifesti. Ascoltandoli non è difficile capire che sono pochi a sapere che, per entrare nei Consigli, occorrono centinaia di voti e che le promesse ” Ma ti pare voterò per te non avere dubbi” sono false al 90% . L’assenza dei partiti non più strutturati, lasciano liberi i candidati di fare, come vogliono la campagna elettorale. Non ci sono più limiti imposti dai partiti, non c’è più chi convoglia voti, per questo o quell’altro, candidato. Ognuno pensa per sè e solo in alcuni casi, visto che sono possibili due voti di preferenza con diversità di genere, cercano abbinamenti. La carica è iniziata e non c’è nessuno che sa, di essersi prestato per riempire caselle vuote, in una lista: tutti sono più che convinti di essere eletti ed hanno mobilitato parenti ed amici per raggiungere i voti necessari, entrare nei Consigli o comunque…per non fare una brutta figura. E’ sempre stato così ma, prima c’erano i partiti che convogliavano voti, ora non esistono più e chi ha cariche, all’interno di quello che rimane delle ” forze” politiche, si guarda bene dal farsi dei nemici. Certo è che i candidati si inventeranno di tutto pur di avere visibilità e lo faranno, senza rendersi conto se sbagliano con una opinione pubblica disincantata, dalla politica in generale. Vedremo cosa accadrà, con un M5S che non è radicato sul territorio e con una Lega che gode di un momento magico e con tante liste civiche, capitanate da professionisti di rango, che sono le vere incognite per chi diventerà sindaco in grandi o piccoli centri.