Roma – La Raggi populista M5S decide sui vaccini e spinge i “no vac” alla rivolta. Di Maio KO

La sindaca Raggi, indagata, è rimasta al suo posto, grazie al M5S che ha modificato, le norme del movimento, per salvare gli amministratori. Ora la sindaca capitolina, dopo la pesante sconfitta sui rifiuti, ha dichia rato guerra, ai ministri, della Salute e Istruzione. La Raggi, unitamente alla sua maggioranza ha deciso ” Il 10 marzo i bambini non vaccinati andranno regolarmente a scuola”. Ecco una chiara dimostrazione di co me, un ufficiale di governo, decide di violare la legge e di invitare la popolazione, alla ribellione. Di Maio, candidato premier, sta girando i Paesi più importanti e l’Italia per dimostrare che, il M5S non è populista e che agirà, nel rispetto delle leggi. Di Maio è andato a dirlo, anche a Londra, a quei pochissimi operatori economici che hanno avuto voglia di incontrarlo. La realtà smentisce il candidato premier. La Raggi non è primo cittadino di un piccolo centro ma della capitale, dove ha dimostrato solo inefficienza ed incapacità. Ora arriva ad invitare le famiglie a mandare ugualmente i figli a scuola anche se non vaccinati. Lei non è in grado di giudicare i rischi, di un simile lasciapasare, che contrasta con  il parere di tutti gli scienziati ed esperti del mondo. Ma, a parte questa considerazione, se c’è una legge va rispettata e la sindaca  è tenuta a far la rispettare. I  problemi organizzativi  esistono: non sono poche le famiglie che non hanno vaccinato i figli per gli ambulatori sovraffollati. In questa situazione la sindaca avrebbe dovuto, se non era populista, trova re una via d’intesa. Le Asl chiamino le famiglie, per sapere i motivi, della mancata vaccinazione. Se è colpa delle Asl – avrebbe dovuto dire – venga fissata la data per la vaccinazione e i bimbi siano ammessi, regolar mente, negli asili e a scuola. Se invece la famiglia dichiara, che non farà mai vaccinare il bambino/a, solo allora vengano applicate le misure punitive previste dalla legge. Nessuno si meravigli: dalla scena politica so no spariti, Grillo e Casaleggio, ed hanno lasciato solo Di Maio, filo-guidato a distanza o con rapidissime consultazioni. I due big del M5S sono pronti a rientrare in campo, dopo il 4 marzo, per mettersi a capo degli stellati, se avranno ottenuto successo.

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