Roma – La saggezza dei governanti sulla Manovra ultima spes!

Si intravede un pò di saggezza, nelle prime dichiarazioni del Premier Conte, e dei due vice Premier Di Maio e Salvini. Il ministro dell’Interno, questa sera, in un convegno ha affermato, come era ovvio, che il gover no non vuole cambiare i fondamenti della Manovra ma non intende, nemmeno impiccarsi, a dei decimali. La Lega cioè afferma, dopo settimane di fuoco a volontà contro l’Unione Europea, che se dagli studi ed approfondimenti in corso, emerge la possibilità di ritoccare qualche decimale, non sarà un problema. L’importante – va sapere il partito di Salvini – che siano confermate le riforme, e quindi il cambiamento rispetto al passato: Pensioni, lavoro e aiuto alle imprese. Un passaggio importante: non sono più fissati i paletti del subito ma c’è, la disponibilità a dilatarli tanto quanto necessario, ad un Italia non posta in procedura d’infrazione dall’Unione Europea, con pesanti conseguenze su spread e fuga di capitali. Una nuova posizione, saggia e responsabile, che se fosse stata assunta prima avrebbe evitato, le perdite economiche subite dallo Stato e dai risparmiatori . La tela che sta tessendo, Conte e Tria, con il pieno appoggio del Quirinale e Bankitalia, forse sta dando i suoi primi frutti. Anche il vice Premier Di Maio, vuole confermato il rilancio del lavoro e dello sviluppo e, se questo può avvenire, superando il concetto di nuove strutture amministrative per trovare i posti di lavoro, e si può passare direttamente, dal mondo delle industrie grandi, medie e piccole, calcolando l’aiuto dello Stato, assunzione per assunzione, può essere una via percorribile ed anche più veloce, tra chi cerca lavoro e chi è disposto a darlo a condizioni vantaggiose. Il Premier Conte ha avuto occasione a Bruxelles di parlare, con la cancelliera Merkel e il Presidente Macron, ed ha trovato, dopo l’incontro con Juncker e Moscovici, un clima di reciproca fiducia, sia pure con qualche ma, nel cambiamento perseguito dal governo italiano in carica. La saggezza continuerà? Questa non è la domanda che si pongono solo a Bruxelles ma è la stessa che si fa, la stragrande maggioranza degli italiani, ed in particolare i risparmiatori, Banca d’Italia, Bce, e banche. L’economia ha le sue leggi e non le possono cambiare, in Paesi democratici, nemmeno nazioni economicamente potentissime. “Allo parlar aggio misura” dice un vecchio proverbio. Ecco ora operare i silenzio, trovare il giusto equilibrio e far funzionare le riforme, che in buona parte sono giuste, se fatte al momento giusto.

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