Roma – La sfida di Salvini:” O faccio il ministro dell’Interno o vado via”

Si sta diffondendo la preoccupazione che il governo stia per passare dalla ragione al torto. Mi spiego. La posizione del ministro Salvini, di non far sbarcare i 148 migranti clandestini in quanto l’Ue ignora il confine sud della Comunità, è in linea con le sue promesse elettorali. Che il ministro dichiari che non teme nulla, nemmeno una tirata d’orecchi del Colle e si affretti a mettere le mani avanti: ” Ho la responsabilità degli In terni, se non posso fare il mio lavoro mi dimetto”. Un altolà, sia al Presidente della Camera Fico e sia al Presidente della Repubblica, cioè.” Nessuno intervenga altrimenti nuove elezioni”. Ma c’è sofferenza evidente a livello internazionale, non parlo dell’Unione europea che continua a balbettare, ma di organizzazioni umanitarie che potrebbero, più di una decisione dei pm, danneggiare irrimediabilmente l’immagine dell’Italia. Se poi si aggiunge che il ministro Di Maio, l’altro vice premier, afferma:” Se l’Ue non si risolve il problema della distribuzione dei migranti, non verseremo più i 20 miliardi che diamo per il funzionamento delle isti tuzioni comunitarie”. Ed anche il Premier ha alzato la voce:” Se l’Ue c’è batta un colpo…”. Non dico che il governo ha solo torto, non lo pensano gli italiani che, mai come ora, sono orientati a sostenere l’esecutivo che ha assunto la linea dura. Bisogna però evitare, rotture irrimediabili con Bruxelles e con le organizzazioni umanitarie, presenti in tutto il mondo e molto ascoltate anche all’Onu. Il crinale che il governo sta supe rando è molto inclinato. Può dirsi in breve: o l’Ue si decide a proteggere gli Stati meridionali oppure che? Siamo economicamente tanto forti da uscire dall’Unione e dall’euro? Certamente no.Allora va considerato che potremmo subire un colpo basso, da parte di quegli Stati che non ci hanno mai sopportato, ed essere trattati peggio o messi in condizioni molto difficili. Jumker e Tusk noi si muovono, la Commissione non si allerta? Domani c’è un incontro importante: è quella la sede più idonea per farsi sentire. M5S e Lega sono incoraggiati, dai tantissimi italiani che oggi plaudono alla fermezza, ma il popolo attende altre riforme mol to difficili, se non scaglionate, come afferma il ministro dell’Economia Tria. Ecco tutti governanti e uomini delle istituzioni dovrebbero conoscere un detto:” Discernimento nel decidere”.

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