La Lega, all’attacco di Fabio Fazio e dell’Ad della Rai,Fabrizio Salini. C’era da aspettarselo. L’Ad ha reso noto che, con Fazio, sta lavorando al palinsesto della prossima stagione televisiva per confer mare l’attuale programma o valutare altre trasmissioni che sono allo studio. La stangata del vice premier Salvini non si è fatta attendere:” non c’è nulla, da verificare o studiare, c’è solo da tagliare un vergognoso compenso milionario”. La Lega scenderà in campo con tutta la forza che ha sin dalla prossima settimana. Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione di Vigilanza Rai e Alessandro Morelli, Presidente della Commissione Trasporti Poste e Telegrafi, presenteranno una risoluzione già pronta. Si tratta di un taglia, compensi e stipendi, che approderà in Commissione Vigilanza della Rai imperniata sul buon senso. “… La Rai non può e non deve pagare, con i denaro degli italiani, compensi o stipendi milionari come quello che gode Fabio Fazio frutto di contratti discutibili in termini aziendali, con indici di ascolto, che non sono quelli previsti o auspicati. Insomma, i due autorevoli leghisti, sparano c palle incatenate includendo nei tagli anche giornalisti e dirigenti che riscuotono somme ingenti, e vergognose, solo per anzianità in Rai”. I due esponenti della Lega non mancano di affermare che l’Ad, con Fazio,”… discutano come modificare l’azienda con palinsesti che mostrino il cambiamento”. Il ministro Salvini, non ha mancato di attaccare i giornalisti:”… Chi è in TV fa scendere gli ascolti e che scrive non fa vendere i giornali già in piena crisi”. Questo modo di attaccare i giornalisti è irricevibile. La democrazia consente a chiunque, di parlare in video e di scrivere, giornalista o no, quello che crede più giusto dal suo punto di vista. Così come il ministro lo fa continuamente. Salvini chiaramente ha il dente avvelenato ma ha facoltà di rispondere per le rime a chi lo attacca. Ministro questa è la libertà e come la vive pienamente lei lasci che la vivano, allo stesso modo, anche gli italiani e in particolare i giornalisti.