Roma – L’omicida ha confessato. La condanna sia esemplare: ergastolo!

Il californiano, reo confesso dell’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega è il diciannovenne Elder Finnegan Lee. Fermato, per identica imputazione, il suo compagno, anche lui californiano, Cristian Gabriel Natale Hjort, diciottenne. Due drogati a Roma, in Hotel a 4 stelle,  figli di famiglie benestanti. L’accusa formulata dai giudici è pesantissima: delitto per tentata estorsione e omicidio aggravato per l’uccisione del vice brigadiere dei CC Cerciello, nella notte tra giovedì e venerdì. Gli investigatori dell’Arma hanno già trovato, oltre i due americani, anche un coltello di grosse dimensioni, nascosto dietro un pannello della soffittatura, della loro stanza d’albergo ed i militari hanno anche in mano i vestiti che i due, indossavano la sera dell’aggressione, ai due tutori dell’ordine. A parte ogni possibile considerazione, dall’amarezza del Capo dello Stato Mattarella, del Comandante generale dei carabinieri e di altri corpi dell’ordine  pubblico, c’è una reazione che non va sottovalutata. Gli italiani hanno fatto blocco, come avviene molto raramente intorno, non solo al vice brigadiere assassinato ma per cambiare le regole che devono rispettare, le forze dell’ordine per evitare, incriminazioni, semmai per eccesso di legittima difesa. Dalle Alpi alla Sicilia, moltissimi italiani si chiedono perchè, il commilitone del vice brigadiere, quando ha visto sferrare le otto coltellate, non ha impugnato la pistola, ed ha fatto fuoco, sugli aggressori. Il motivo è presto detto: a parte la circostanza, del tutto imprevedibile, ma c’è stata una colluttazione, e il commilitone ha cercato di soccorrere il compagne d’arme, senza successo, per come era stato ridotto. Ma non ha usato l’arma, che aveva in dotazione, per la preoccupazione che alberga, in ogni tutore dell’ordine, di finire incriminato, così com’è accaduto in altre circostanze. Ecco si vuole dire che, le regole vanno cambiate e che, i tutori dell’ordine, vanno protetti quando si trovano in determinate circostanze. Nessuno può chiedere ad un uomo in divisa o in borghese, se aggredito,  la cronaca ci dice che fatti del genere stano accadendo sempre più frequentemente, dal Nord al Sud della Nazione che deve, semmai morire, pur se armato. La stragrande maggioranza degli italiani è per l’ergastolo, come ha affermato il ministro dell’Interno Salvini, una pena diversa non sarebbe compresa. L’omicida del vice brigadiere Cerciello deve conoscere la durezza della vita, dietro le sbarre, per tutta la vita che lui stesso ha bruciato con l’uso di sostanze stupefacenti. I legislatori si muovano, approvando nuove regole, se vogliono riconquistare, un pò di credibilità, in elettorato sempre più disorientato.

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