Il ministro per gli Esteri, Di Maio, silente da alcuni giorni ha deciso in diretta Fb, di dire la sua su quello che sta accadendo nella maggioranza di governo.” Sapevamo e sappiamo che il sistema avrebbe provato a cancellare le leggi che ab biamo fatto in un anno e mezzo di governo. Quando si verifica una situazione del genere c’è una sola risposta: quella del popolo. L’ex capo politico sollecita il Movimento, iscritti e simpatizzanti a scendere pacificamente in piazza contro la restaurazione in atto. C’è chi si sta riprendendo i vitalizi e man mano aboliranno tutte le leggi che abbiamo fatto e che intaccato il sistema precedente”. Di Maio, ministro con il governo Conte ha minacciato:” di partecipare alla manifestazione di protesta, peraltro già in fase di organizzazione, per la metà del mese. Il Presidente della Commissione che dovrà decidere sui vitalizi è Caliendo, senatore di Forza Italia che se guiderà ad accettare, i ricorsi presentati avrà anche lui, il suo vitalizio, quando avrà terminato il mandato a Palazzo Madama. Ma sta accadendo il peggio: l’attacco alla prescrizione che è legge dello Stato, per non parlare del Reddito di Cittadinanza, abolirlo per prendere quei soldi oggi utilissimi a chi non ha nulla ed è, in cerca di un’occupazione, per destinarli chissà dove. “Non si può governare un Paese – precisa il ministro per gli Esteri – dove si aboliscono le leggi del M5S che è partito di maggioranza relativa nel governo in carica”. Perbacco una dichiarazione, quella di Di Maio, ministro della Repubblica, gravissima. Il M5S si sta trasformando in partito di governo ed opposizione contemporaneamente: si è visto mai? Cosa conta più una forza politica dek genere?. E’ molto probabile che, l’ex capo politico del Movimento, teme che il silenzio di Grillo,con problemi di salute, e di Casaleggio mai muto come ore, nonchè l’azione ai fianchi, di Paragone e Di Battista, possano metterlo in secondo piano, come responsabile del crollo dei voti passati dal 32,5% al 14,5%. Una colpa dimostrata in quanto, Di Maio, non avrebbe saputo, imporre le riforme e le aspettative degli elettori, sia durante la prima coalizione con la Lega e sia durante la seconda con il Pd. Per non parlare delle regionali andate come sappiamo. C’è colpa del solo Di Maio – ci dobbiamo chiedere per onestà intellettuale – se i parlamentari, fatte le dovute eccezioni, cercano di sistemarsi negli uffici parlamentari per non tornare disoccupati, trattano cambi di casacca per collegi sicuri ed essere rieletti in Parlamento. O si organizzano, come gruppi autonomi, per poter trattare direttamente la loro politica ed avanzare le loro senza passare da chi dovrebbe decidere, per tutti, dopo le relative assemblee. Tempi duri, peraltro incomprensibili quelli che ci aspettano nell’immediato futuro. Tempi duri anche per il Pd che cerca di gestire la situazione accogliendo, quei parlamentari grillini, vicini ai dem. A proposito, complimenti alle Sardine. Hanno imparato molto presto, a litigare tra loro nel cercare un posto al sole. Se i giovani di sinistra sono questi… il futuro è davvero molto scuro.