Roma – Macron in Vaticano e con Conte nell’ambasciata di Francia

Il Presidente della Francia, Macron,  è stato ricevuti in visita ufficiale in Vaticano, unitamente alla moglie Brigitte. Papa Francesco si è intrattenuto con l’ospite per circa 70 minuti e l’argomento principe è stato quel lo dell’accoglienza dei migranti e la protezione dei cristiani in Africa. Dopo lo scambio dei doni Macron si è recato in Laterano dove ha accettato, il titolo di protocanonico d’onore, un atto riservato ai capi di Stato francesi in quanto, nel 1482 Re Luigi XI, donò al Laterano l’abbazia di Clairac con tutte le sue rendite. Un dono molto gradito tanto che, nel transetto a destra della Basilica, c’è una grande statua del Re francese. La visita in Vaticano ha escluso, per motivi di protocollo, quello alle autorità italiane: Presidente della Repubblica e del Consiglio. Ma i due premier si sono visti, all’ambasciata di Francia, che è alla Casina Valadier al Pincio. L’argomento, come ormai è ricorrente, i migranti. Anche in questa circostanza, il Presidente francese, ha ripetuto che non c’è un’emergenza sbarchi in Italia, dove c’è stata una diminuzione dell’80%.  Il Pre mier Conte ha ribadito, a sua volta – come affermano voci ufficiose – che l’Italia ha accolto 634 mila africani e che, l’Unione europea, non riesce a collocarli in tutti i Paesi che fanno parte dell’Unione. Conte ha anche riaffermato il principio che, chi sbarca nei Paesi che si affacciano sul  Mediterraneo, entrano sul suolo dell’Ue e quindi tutti se ne devono fare carico. Attualmente questo non avviene e anzi, per onorare la cronaca dei fatti, la Francia si sta distinguendo nel rimandare in Italia, chiunque, riesce a superare il confine. L’ argomento approderà al Consiglio europeo, previsto per il 28 e 29 prossimi, ed è molto probabile che non ci sarà una soluzione condivisa da tutti gli Stati dell’Unione.  Il Premier Conte ha sottolineato che, nel suo governo c’è unanimità su questo come su altri problemi, che vanno risolti e che l’Italia non può diventare un campo profughi di tutta l’Unione. Le posizioni ad oggi sono queste ma, se il Consiglio europeo dovesse ignorare o rinviare sine die una soluzione all’insegna della solidarietà, la posizione italiana potrebbe irrigidirsi ancora di più.

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