Roma – Maltempo: 11 morti dal Nord al Sud d’Italia

E’ necessario cambiare i libri di testo scolastici che recitano:” L’Italia è una penisola…dal clima temperato…”. Non è più così. Dobbiamo lamentare, per le ultime burrasche  o fortunali, che si sono abbattute sstro Paese ben 11 morti. Trombe d’aria e venti, fino a 170 chilometri orari hanno spazzato via: tetti, cartelloni pubblicitari e miglaia di alberi. Quello che abbiamo raccolto dalla Protezione Civile sembra un bollettino di guerra: 2 i morti del frusinate; 1 a Terracina; 1 a Napoli;  un’altro a Feltro ( Belluno); 1 in Val Badia; 2 in trentino; un’altra vittima nel savonese ed infine un’altro ha perso la vita nel riminese. Il calcolo dei danni non è ancora noto ma si tratta, di centinaia di milioni di euro, se non molto di più. Strade interrotte, ponti crollati, tetti volati  via scardinati da un vento come non si era mai verificato, uffici, negozi, garage e cantine allagate, alberi divelti, finiti su vetture parcheggiate o in transito,  causa di tante morti. Il Bel Paese, tra terremoti distruttivi, alluvioni e danni rilevanti, pari a circa 10 miliardi l’anno, ha necessità di trovare una soluzione condivisa da tutti gli italiani, sia per garantire le somme necessarie per riparare i danni e sia, per la certezza che si intervenga, con sollecitudine. La Protezione Civile, finalmente, ha proposto una sorta di assicurazione, valida per chiunque subisca danni causati da eventi naturali, pari a 10 euro al mese. Non si tratta di un’assicurazione ma qualcosa di molto simile. E’ una proposta, in realtà da noi proposta, sin dal 2009, anno del sisma che ha distrutto L’Aquila e, subito dopo la relazione della Commissione Grandi Rischi, che ha stabilito che l’Italia è, a livelli  diversi, tutta area soggetta a terremoti e che le alluvioni nonchè i venti fortissimi, ormai fanno parte della nostra, vita quotidiana sempre più vicina ai Tropici. Pensare seriamente, a questa specie di assicurazione e importante, in quanto garantisce tutti e per qualsiasi evento naturale. L’unico punto da mettere in chiaro è che lo Stato, una volta accertata l’entità del anno paghi, e lasci al cittadino la libertà di pensare alla ricostruzione, senza passare dalla paralizzante burocrazia.

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