Roma – Mattarella è l’unica carta per varare il governo. In gioco il cavaliere e Renzi

Scintille, prima dell’inizio delle consultazioni del Presidente della Repubblica, per la formazione del nuovo governo. Salvini, oggi, ha sposato la causa di Confindustria ed ha dichiarato:” Se sarò pre mier via le assurde sanzioni alla Russia che stanno causando ingenti danni all’economia italiana”. Di Maio, leader del M5S, prosegue la sua campagna:” Per rispettare il voto degli italiani il Movi mento ha preso da solo il 32% e quindi non può nascere, nessun governo, del quale io non sia premier”. Ma è una teoria contestata dal centrodestra che salirà al Quirinale per sostenere Salvini pre mier, tenendo nel debito conto che ci potrebbe essere, di rincalzoTajani, qualora i due contendenti finissero per elidersi a vicenda. Il Capo dello Stato inizierà le consultazioni mercoledì mattina e, solo dopo aver ascoltato tutti, tirerà le somme. Appare evidente che Mattarella cercherà, tra le pieghe delle diverse dichiarazioni, il candidato premier che una volta avuto l’incarico avrà una mag gioranza tale da garantire la governabilità. Fino ad oggi è buio fitto. Di Maio e Salvini sostengono tesi, diametralmente opposte. Il Pd ha confermato, almeno fino ad oggi che farà un’opposizione costruttiva e  che non ha, alcuna intenzione di appoggiare, nè il M5S e nè il centrodestra. Il problema, se ci riuscirà, è tutto nelle mani del Presidente e del suo “saper cucire”. Non vi è dubbio che gli eletti sono contrari ad elezioni subito: sarebbe un massacro. E poi, senza una nuova legge elettorale, il rischio è quello di ritrovarsi nuovamente in stallo. Il risultato, secondo i sondaggisti, cam bierebbe ma di poco uno 0, per il M5S e uno 0, per il centrodestra. Il fatto certo è che il Paese va governato e, tutte le forze politiche, devono sentire questa responsabilità anche facendo un passo laterale se necessario. I candidati premier si possono beccare a volontà ma, gli interessi del Paese, vanno ben oltre le loro figure, rispettabilissime, purchè non blocchino la formazione del governo.  Le soluzioni possibili, ironia della sorte, passano per due figure politiche di due stagioni diverse: Berlusconi e Renzi. Senza di loro, per quello che contano nei diversi partiti, non c’è alcuna maggio ranza.

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