Roma – Mattarella:” La Costituzione non prevede scommesse sul Bilancio”

Il Presidente della Repubblica, Mattarella, è seriamente preoccupato per la manovra economica schizzata, come non era assolutamente prevedibile, e si è avvalso delle sue prerogative per informare il governo e gli italiani di cosa afferma la Costituzione. L’articolo 97 – precisa il Capo dello Stato – precisa che” …occorre assicurare l’equilibrio del Bilancio dello Stato e la sostenibilità del debito pubblico”. Questo – ha continuato il Presidente – per ” tutelare i risparmi dei nostri concittadini, le risorse per le famiglie ed imprese, difendere le pensioni, rendere possibili interventi sociali concreti ed efficaci. Avere i conti pubblici in ordine è una condizione  indispensabile  per la sicurezza sociale”. La risposta giunta da Di Maio, cauta ma ferma, nel proseguire nell’approvazione della manovra che consente di far fronte alle promesse elettorali che ha premia to, oltremisura, il suo Movimento, non ha dato spazio ad un ripensamento. Ma se Mattarella è intervenuto ci sono dei motivi importanti che possono essere così riassunti. Il ministro Tria, deve andare a Bruxelles a sostenere una manovra che non è la sua, ma imposta dal M5S e Lega. Voleva dimettersi? E’ una domanda che circola negli ambienti del suo ministero, ma non lo ha fatto, forse per l’intervento del Presidente che lo ha richiamato ad evitare una crisi del genere per salvaguardare gli interessi del Paese. Mattarella, sicuramente avrà saputo, dall’Unione europea, i malumori che si nutrono presso la Commissione e lo stesso Mosco vici, è stato molto preciso. La manovra che il governo italiano si appresta a portare, all’approvazione del Parlamento il 10 ottobre, potrebbe diventare il grimaldello per far saltare le regole comunitarie. Certo è una manovra coraggiosa ma, lo stesso ministro Salvini la definisce una scommessa. Ecco il punto: può un governo scommettere il futuro economico di un popolo, con una manovra che se non funziona fa saltare il Bilan cio dello Stato? Le variabili, perchè tutto finisca come il governo vorrebbe, sono tante e non c’è un ponte per una ritirata strategica. Di Maio e Salvini, appare chiaramente, si sono affidati ad economisti che non la pensano come il ministro Tria e vanno avanti nella loro strategia. Mattarella ha fatto il suo dovere e non può essere trattato con sufficienza dal governo. L’assente, in questa delicatissima fase è il Premier Conte che, come accaduto in altre circostanze, da buon accademico, aspetta di far decantare la situazione. Ma se il ministro Tria, farà un passo indietro o comunque non se la sentirà di sostenere a Buxelles quanto deciso dal  governo, giallo – verde, sarà compito del Presidente del Consiglio, battersi in sede comunitaria, dove non sarà affatto facile riuscire ad ottenere il via libera. Le parole di Salvini rivolte all’Unione europea:” Dicono di no e noi andiamo avanti. Me ne “frego”…ricorda qualcosa che, non ha nulla a che vedere, nè con la democrazia e nè con la diplomazia.

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