Roma – Ministro Savona indagato: si dimetta subito

Colpevole o innocente, il ministro Paolo Savona, colpito da un avviso di garanzia dalla Procura di Campobasso, per presunta usura bancaria, dovrebbe dimettersi. Savona è ministro del governo Conte per gli Affari Europei e non sembra il caso che, un indagato, rimanga in una carica così delicata. Matteo Salvini, che sta operando al meglio, su altre problematiche, riscuotendo ampio consenso dell’opinione pubblica, ora dimo stri che chi non è al di sopra di ogni sospetto va a casa. La Lega ha già a che fare con la sparizione di 48 milioni, truffati allo Stato all’epoca della segretaria Bossi, e non sembra possa accollarsi anche la battaglia di salvare, comunque, il professore Savona. Il ministro è indagato, con altre 22 persone e, tra queste, figurano anche Alessandro Profumo e Fabio Gallia, il primo Ad di Leonardo e il secondo attuale Ad e direttore gene rale della Cassa Depositi i prestiti, dove sono custoditi ben 350 miliardi. Gli indagati avrebbero agito con tassi usurari, negli anni 2005 – 2013 ai danni di una società Engineering srl che ha realizzato, campi eolici, in Molise, Puglia e nel beneventano. Il Procuratore di Campobasso ha tenuto a dichiarare che trattasi di un avviso di garanzia dovuto e che le indagini, in un settore così complesso, richiederanno del tempo ma, per l’incarico ministeriale che ha il Prof. Savona, non appare possibile che possa rappresentare l’Italia all’Unione europea. Un passo indietro non lo dovrebbe chiedere, nemmeno il segretario della Lega, ma lo dovrebbe fare lui stesso nell’interesse nazionale anche se, per il suo carattere, non sarà facile che giunga a tanto. Il governo M5S – Lega dimostri che il cambiamento è reale: questa è una occasione che non dovrebbe perdere. Se poi la maggioranza agirà, come  è stato fatto dal M5S, per i sindaci Raggi ed Appendino, vorrà dire che tutto è come è sempre stato e che nessuno potrà dire agli elettori ” Noi abbiamo agito diversamente con ilò governo del cambiamento”.

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