Il ministro agli Affari esteri, Enzo Moavero, durate un’audizione alla Commissione Affari Esteri della Camera, ha riferito di aver chiesto alla Commissione dell’Unione Europea di tenersi pronta a fare proposte, per una allerta sulla in Libia, qualora dovesse sorgere una nuova emergenza migratoria. Il ministro ha ribadito la necessità che, l’Unione Europea, sia all’erta in caso di nuovi flussi migratori massicci come avvenne nel 2015. Anno in cui furono prese misure specifiche previste dal trattato sul funzionamento dell’UE. Allo stato delle cose, ha proseguito il ministro, non si segnalano situazioni anomale. In Libia – ha soggiunto Moavero – occorre mantenere contatti e dialoghi, anche con il generale Haftar, che rimane un attore importante. Questo non significa essere ambigui e oscillati ma essere realisti se si considera che non c’è equidistanza: se riconosciamo il governo di Tripoli, come stabilito dall’Onu. Da parte del Premier, Conte, prosegue il suo lavoro per tentare di avvicinare le parti in conflitto nella considerazione, condivisa a livello internazionale e dell’Onu, che per la Libia non esiste una soluzione militare. Una pacificazione che deve coinvolgere anche le tribù di diverse etnie. Una audizione che ha messo al corrente la Commissione, della reale situazione libica e che ha posto in evidenza che l’Italia, chiede all’Unione Europea di non voltare la faccia dall’altra parte e che la Commissione in scadenza, preveda quanto necessario, per difendere il confine Sud dell’Unione Europea. Un buon lavoro, con il giusto anticipo visto che si voterà per il nuovo Parlamento di Bruxelles il 26 maggio.