Le tempeste di vento ed acqua che hanno colpito e, continuano a tormentare l’Italia, hanno dimostrato non solo gli effetti del cambiamento climatico che riguarda l’intero Paese, isole comprese, ma anche la fragilità di un territorio abbandonato. Da questa realtà che stiamo vivendo tutti, politici in testa, devono cambiare registro e investire, moltissime risorse per salvaguardare, non soltanto i centri abitati sempre più devastati ma anche considerare l’urgenza di provvedere, a imponenti riserve d’acqua, per l’alimentazione umana ed animale e per irrigare i campi, per le tante e diverse produzioni agricole. Estate bollenti, autunni molto piovosi, fortunali sempre più frequenti e venti che distruggono boschi e aree coltivate. Non è soltanto lo Stato, che deve intervenire, ma anche i privati, sempre più spesso, intenti a danneggiare l’ambiente e pretendere ricostruzioni anche di case, edificate contro legge. Inoltre, appare evidente che bisogna togliere ai Comuni, la possibilità di intervenire sui corsi d’acqua o su strade lungo il mare, fiumi e torrenti, impensabili, perchè opere soggette a distruzione con il clima attuale. Per decenni, benpensanti ma tecnicamente impreparati, hanno impedito i dragaggi di fiumi e torrenti tanto che i detriti, trascinati dalla corrente, hanno finito per alzare il letto dei corsi d’acqua, aumentando la possibilità di tracimazione degli stessi. Il governo del territorio deve rispettare, una normativa nazionale studiata molto seriamente, ed in tempi molto brevi. In Italia abbiamo delle eccellenze nelle nostre università che avevano previsto, queste vere e proprie catastrofi, in conferenze e dibattiti televisivi con rara certezza che non piaceva, al mondo politico, per i vincoli che venivano chiesti nell’interesse di tutti. Non c’è più tempo, per far parlare i falsi profeti, preoccupati solo di continuare a guadagnare. Oggi questa realtà pesantissima e costosissima deve imporre una tendenza nuova: rispetto del territorio, eliminazione di quanto incompatibile e puntare decisamente alle riserve d’acqua, elemento che vale più dell’oro, per l’alimentazione umana e animale e per l’agricoltura. E’ una ripetizione voluta perchè finisca per essere capita per evitare, una desertificazione altrimenti inevitabile, o distruzioni per la violenza dell’acqua lasciata di colpire ovunque.