La relazione del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, è stata approvata all’unanimità. Chi aveva previsto sfracelli deve ” aspettare” l’Assemblea nazionale del partito. Una relazione che ha raccolto le istanze delle diverse anime, che alimentano il dibattito interno ai democratici. Martina ha rassicurato tutti: doppio no ad un governo o appoggio esterno al M5S o alla coalizione di cent rodestra. Un no, secco e deciso, che ha lasciato, come era doveroso la porta spalancata, alle decisioni che assumerà il Quirinale, dopo le consultazioni, che si terranno lunedì prossimo. Martina e gli esponenti del Pd hanno preso atto del percorso che il partito deve fare, dopo la più dura sconfitta elettorale mai subita in precedenza, non ammette distinguo o divisioni. O tutti remano nella stessa direzione, per trovare, nuovi obiettivi di centrosinistra per una società profondamente cambiata e non più divisa per classi oppure, il declino sarà inevitabile. Martina ha ottenuto un applauso cora le durante il riferimento al Quirinale. Fino ad oggi Di Maio non è riuscito a spaccare il Pd e nemmeno il centrodestra, dove Salvini, si propone come l’unico che ha la possibilità di tentare di forma re un governo, direttamente in Parlamento, oppure subire un fallimento che lo favorirebbe in eventuali altre elezioni. Il capo politico del M5S Di Maio, dopo la storia dei due forni spenti, non da lui ma da chi avrebbe dovuto essere cotto, appare appannato anche se, in suo soccorso, è giunto Casaleggio. A Di Maio, non gli hanno spento solo i forni, ma ha dovuto incassare un netto “no”a nuove elezioni a giugno, dal Quirinale. Il giovanissimo leader sta facendo gavetta, però è guidato male. E’ difficile affermare pubblicamente che la Lega di Salvini viene aiutato economicamente da Ber lusconi. La politica ha delle regole che non vanno mai violate. Comunque il progetto sognato da Beppe Grillo, di andare al governo solo con i suoi uomini per ” cambiare l’Italia” è fallito. Poteva es sere salvato con un ottimo 32% come? Non aprendo trattative, nel modo più assoluto, con i partiti della 1a e 2a Repubblica ” sputtanati” proprio da Grillo e Movimento negli ultimi 10 anni.