La demolizione delle otto villette, costruite abusivamente dal clan dei rom Casamonica prosegue, 24 ore su 24 e durerà, compreso lo sgombero delle macerie, circa 30 giorni. Il mondo intero si domanda come sia stato possibile che, un’area a vincolo totale sul quale sorge anche l’acquedotto Felice, complesso rinascimentale fatto costruire da Papa Sisto V, sia stata occupata dai rom, senza nessun intervento delle autorità pubbliche. Abusi segnalati più volte, dalla Sovrintendenza del Campidoglio, senza che nessuno intervenisse. Ecco un processo, se non altro morale, su chi ha amministrato la capitale e non ha sentito l’obbligo di eliminare lo sfregio portato, al luogo vincolato e alla legalità. Ma torniamo alle demolizioni. Durante la trascorsa notte, per abbattere la villetta di Guerino Casamonica, considerato uno dei boss del clan, è stato necessario sospendere, il traffico dei treni sulla vicina ferrovia, dalle 23 di ieri alle 4 di questa mattina. La polizia di Roma Capitale ha trovato, sotto le ville anche 4 botole, tre di queste destinate per nascondere merci ma una era predisposta per ” ospitare” persone. Intanto il clan che probabilmente non si aspettava, un così massiccio intervento di ruspe, ha dato incarico per difendere i loro diritti, all’avvocato, Tiziano Gizzi, che ha già formalizzato l’atto di fermo alle demolizioni in quanto:” … dalla visione dei documenti risulta che il reato di abuso edilizio è prescritto”. La notifica, giunta in Campidoglio, non ha avuto alcun effetto. Anzi va detto che i tecnici hanno deciso, di abbattere prima tutto il costruito e solo dopo, provvedere allo sgombero delle macerie. Dopo le villette abusive al Quadraro di Roma, il governo è impegnato a proseguire nel rispetto della legge, abbattendo tutto ciò che è stato costruito abusivamente: E se il sindaco di Roma, Raggi e buona parte del governo ci ha messo la faccia, i sindaci italiani procedano alla demolizione di quanto è abusivo, altrimenti si concretizzerebbe una odiosa discriminazione.