Dico subito, per non essere frainteso, che non sono nè filo -palestinese e nè filo – israeliano ma, la storia contemporanea va detta per quella che è. Dall’Onu, a quasi tutte le Nazioni del mondo, hanno scelto una sola opzione possibile, per una pace duratura, tra israeliani e palestinesi: due Stati vicini che si rispettino a vicenda. Questa soluzione è impossibile in quanto gli israeliani, nel corso egli anni, non hanno rispettato i confini stabiliti dagli inglesi, dopo l’ultima orribile guerra mondiale. Per motivi di sicurezza, dopo aver subito il satanico tentativo di sterminio dell’intero popolo e per ragioni economiche, i vari governi che si sono succeduti a Tel Aviv, hanno richiamato in Patria gli israeliani. In tanti sono rientrati e il territorio disponibile si è rivelato troppo piccolo per accogliere soprattutto i coloni. Così, man mano, Israele ha conquistato territori che una volta erano dei palestinesi per poterli coltivare. Nessun governo ha evitato l’occupazione di tantisss imi altri territori. L’ultima novità in termini è stata l’annessione delle Alture del Golan, spostando di fatto i confini con la Siria. Cambiamento dei confini? Sì ma questa volta per motivi di sicurezza. Per l’ampliamento dello Stato, Israele non ha pagato i terreni ma li ha occupati, prima militarmente e poi concessi ai coloni. Trump, ed altri Presidenti, meno Obama, ha subito approvato le mosse del governo israeliano, come eterno amico degli Stati Uniti. E’ legittimo occupare territori di altri Stati? Certamente no. Ma per gli israeliani è assolutamente normale grazie alla loro forza economica e militare. C’è un’altra verità che va sottolineata, un popolo che ha subito lo sterminio di 6 milioni di connazionali, può perdere il senso della misura degli atti che compie a danno di altri Stati. Così è anche vero che Israele è circondato da Paesi nemici, a partire dai palestinesi, che si sentono e lo dicono, schiavizzati dal fortissimo, confinante. Non sono giustificabili i quasi 500 missili che, solo in parte sono caduti in Israele, provocando anche vittime civili ed in questo caso è giustificata la reazione di chi è attaccato. Ma la storia non può essere cambiata, a uso e consumo, del più potente di turno. Così come non è giustificato traferire la capitale a Gerusalemme città Santa per tre religioni, e non è nemmeno giusto il tentativo in atto di “sgombrare” i cristiani che occupano, da millenni case e negozi, a Gerusalemme vecchia. Ecco, gli israeliani vogliono avere tutte le ragioni, non solo dagli alleati, ma dal mondo intero, allora si facciano potatori di pace, trattino con le Nazioni confinanti e non, restituiscano o paghino il mal tolto, rispettino e pretendano rispetto, dagli alti Stati, in condizioni di parità garantita dall’ONU. I cittadini del mondo non sono contro gli ebrei, non hanno mai approvato il disegno di Hitler di sterminare un intero popolo, ma ragionano e ritengono, nei vari discorsi che non si fanno solo al caffè, che la pace sia possibile solo se la vuole Israele, Paese molto coeso e forte, in grado di accettare un ruolo altamente significativo: inseguire la pace ed ottenerla senza nessuna forzatura. Certo si può anche vivere in una guerra continua, ma si vive male ed in costante pericolo. Le armi sono sempre più sofisticate ed alcune, invisibili, persino ai radar. La pace conviene a tutti e crediamo soprattutto ad Israele che nel mondo ha compiti diversi e, potrebbe assumerne altri, ancora più importanti. Pensiamoci tutti insieme per far crescere il bisogno di pace cancellando per sempre la parola guerra. Sono un illuso? Non credo. l’unica soluzione alle immani distruzioni di una vera guerra, senza nè vinti e nè vincitori, è una vera pace.