Roma – Più autonomia alle Regioni? Sì della Costituzione. Garanzie per tutte

Più poteri alle Regioni? Appare sempre più probabile visto, il numero crescente di questi enti che, nel rispetto della Costituzione, chiedono non già tramite la magistratura ma con semplici determine, dei rispettivi consigli, ottenere ciò che è previsto dalla Carta. lombardi e Veneti sono in pole, come Emilia – Romagna e non mancano, nemmeno, regioni dell’Itali centrale e meridionali, tipo Puglia. La trattativa avverrà tra una commissione paritetica, Stato – Regioni. Quali le materie chieste di togliere allo Stato centrale? Sistema previdenziale integrato, personale sanitario, fondi per il sostegno alle imprese ed edilizia scolastica, Soprinten denze, valutazioni d’impatto ambientale per la costruzione di elettrodotti, metanodotti ed altri sistemi di distribuzione di energia, Protezione civile, vigili del fuoco, e tutte le infrastrutture: autostrade, strade, porti e aeroporti , promozioni all’estero, dal turismo ai prodotti tipici locali,  risorse economiche da far rimanere, in percentuale maggiore, là dove prodotte. Perchè le Regioni si muovono in tal senso? c’è un evidente riget to dello Stato centrale che spende, moltissimo e malissimo, e su questo c’è poco da aggiungere in quanto verità accertata. Le Regioni che producono di più e partecipano, in larga parte al Pil nazionale, non intendo no più “mantenere” le altre che cincischiano o non riescono nemmeno a spendere quello che, lo Stato attribuisce per opere pubbliche oppure ottenute, dall’Unione europea. In realtà lo Stato centrale è in discussio ne non lo è come, accaduto in Catalogna: nessuna Regione pensa alla secessione, alla libertà dall’Itala per creare, un minuscolo Stato, che non avrebbe nessun futuro. No il fenomeno è diverso, peraltro previsto dal la nostra Costituzione.  Il problema è considerevole. Durante la trattativa Italia – Regioni si deve tenere conto, delle realtà regionali che non hanno alcuna possibilità, per gap diversi, di aumentare il Pil e questi abi tanti non possono essere abbandonati al loro destino O meglio si andrebbe a favorire una migrazione interna allo stivale. Ma questa “situazione limite” non dovrebbe essere affrontata con l’allarmismo della fine del lo Stato Italiano, assolutamente no.Occorre ragionare e riuscire a trovare una soluzione condivisa da tutti e “sollecitare – educare” quelle Regioni che hanno notevoli capacità di crescita non sfruttate, ad allungare il  passo senza attendere gli aiuti che arriverebbero con il contagocce. Per dirla in breve vada applicata la Costituzione, senza alcuna variazione, e si pensi ad  un meccanismo per aiutare quelle Regioni i difficoltà per incapacità politico – gestionale, a lavorare di più e meglio. Esercito, forze dell’ordine, magistratura e una Camera restino per garantire l’unità nazionale mentre una seconda strutture, come non è stato fato fino ad oggi, sia dedicato ad incontri Stato, Regioni e Comuni, per un ascolto continuo delle esigenze locali.

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