Più ombre che luci sulla sanità.E’ stata redatta, come ogni anno la graduatoria delle Aziende Sanitarie locali ed è stata confermata una realtà sconcertante: gli abitanti del Nord sono tutelati per ten tare di riguadagnare la salute a differenza di quelli del Sud. Ecco cosa accade in Italia a parità di stanziamenti economici, in proporzione al numero di residenti. Come noto, il massimo del punteggio per una Asl che funziona perfettamente bene è 225 ed ora vediamo il risultato venuto alla luce. Veneto 222; Toscana ed Emilia Romagna 220; Piemonte 218; Lombardia 213; Liguria 211; Umbria 210, Abruzzo 209; Marche 192; Basilicata 191; Puglia 186; Molise 180; Lazio 179; Campania 170; Sicilia 165 e Calabria 146. Quali sono i criteri utilizzati dagli esperti del ministero della Salute per stilare la graduatoria, chiamata anche ” Griglia Lea”: trattamento della frattura di un femore entro 24 ore; quantità di cittadini trattati sanitariamente per le diverse patologie; quantità di interventi inappropriati; tempi d’intervento del 118; tempi per la risonanza rispetto al numero della popolazione ed infine controlli veterinari. Si possono fare tante considerazioni ma la realtà è questa piaccia o non piaccia ai politici locali che si piazzano agli ultimi posti, di questa importante classificazione in quanto riguarda la salute dei corregionali. Se poi si aggiungono le liste di attesa che favoriscono il pagamento di Ospedale e Medico con l’intramoenia, utilizzatissima proprio nelle Regioni del Sud o costretti a trasferirsi al Nord per ottenere una migliore e veloce risposta alle domande di salute. Una realtà da brivido se si entra anche a guardare nelle tasche dei cittadini, molti dei quali, non si curano più per non possono pagare il Cup, il ticket sui medicinali o peggio il medici ospedaliero, che può riscuotere il compenso stabilito, dividendolo con la struttura sanitaria. Ministro Roberto Speranza questa era la vera riforma da fare subito per dare un segnale chiaro a chi è malato o non sa perchè sta male.