La nave Alan Kurdi, Sea Eye, Ong tedesca ha prelevato a bordo in acque libiche, 64 migranti che erano s un gommone ed ha puntato la prua a Nord verso Lampedusa. Dopo le diffide della Farne sina, che ha subito informato il ministero degli esteri tedesco, e la reazione del Viminale” Altre vite messe a rischio da una Ong straniera, partita da acque libiche, in direzione Italia, ha diffidato il comandante a non entrare in acque territoriali italiane, disposizione, finora osservata dal comandante che ha fermato la navigazione. Secondo il ministro degli Interni, la destinazione della nave non può essere che il porto tedesco di Amburgo. E’ già iniziato un inevitabile braccio di ferro,.che si spera venga risolto in breve tempo, viste le condizioni meteo e una nave che, secondo esperti, non sarebbe in grado di navigare nell’Oceano. Ma appare altrettanto giustificato l’atteggiamento deciso, del governo Conte e del ministro per l’Interno cche non può consentire sbarchi continui sul territorio nazionale di migranti, che non sono naufraghi ( guardare sul vocabolario la parola naufrago per capirci meglio), tra i quali possono nascondersi terroristi di ogni risma, disperati, prezzolati, disposti a tutto pur di guadagnare denaro. No, il problema dell’accoglienza di quanti ne hanno diritto va rispettato, ma non attraverso gli schiavisti, ormai tanto ricchi, da poter compare armi e droga o da pagare terroristi e mafiosi per costringere, i governi degli gli Stati mediterranei ad un resa incondizionata. Il problema migranti, giunti a questo punto, diventa mondiale. Si tratta di dare ospitalità, man mano che il deserto avanza o che i signori del potere africano schiavizzano gli uomini, ingrassando oltremodo, i loro portafogli, che sia l’Onu, organismo sempre più evanescente, ad occupasi di come mettere fine al tormento di milioni di persone ridotte alla fame. L’Italia, da sola non può fare nulla di nulla. Si muovano tutti insieme gli Stati ed ognuno faccia la sua parte. L’Italia ha già fatto la sua ora tocca agli altri.