Roma – No a far crescere tensioni stupide. La Rai? Programmi leggeri per adulti altro che…” Storie”

E’ perfettamente inutile continuare a discutere di riaperture delle scuole, esami di terza media o di esami di Stato, così come per il conseguimento di lauree. Si tratta di uno stupido esercizio di parole che va evitato, per non aumentare le tensioni nelle famiglie, già abbastanza elevata per dover vivere tra le mura di casa. Chi rammenta o ha letto cos’è accaduto, durante e dopo, l’ultimo conflitto mondiale sa perfettamente che, gli esami sotto le bombe o per i reduci che tornavano dal fronte, sono stati regolarmente fatti, con insegnanti o docenti, comprensivi e disponibili. E da quelle prove che furono definiti, dai soliti saccenti barzellette, c’è chi ha proseguito gli studi con profitto, grazie all’elevata preparazione dei docenti e i laureati, hanno dato prova di una preparazione, in parte acquisita sul campo, che ha partecipato alla ricostruzione, di un Paese a brandelli. Quello che sta accadendo, con il coronavirus è una guerra,contro un nemico invisibile che non si vincerà tra una o due settimane. La scienza lo esclude nel modo più categorico. E’ pur vero che gli Istituti di ricerca, scienziati, chimici, virologi e ricercatori stanno lavorando, pancia a terra, per trovare la soluzione, a questa guerra, il più presto possibile. La vita di ciascuno di noi è legata alle scoperte che riusciranno a conseguire, chi è in grado di farlo, e non si tratta solo della preziosa sopravvivenza ma anche per evitare che il mondo subisca, un collasso economico,  che non ha precedenti. La guerra, quella vera, consente dopo i terrificanti eventi, di mettere in movimento moltiplicatori economici di varia natura: bisogna ricostruire beni materiali: case e infrastrutture. Questa guerra non è la stessa: i beni materiali restano intatti ma non l’uomo, sgomento, spaventato per la maggior parte, privo di risorse economiche quindi impossibilitato a ricominciare da capo. Questa è una guerra diversa che dovrà trovare nuovi sistemi per riavviare l’economia, mondiale, che già comincia a presentare vistose ferite, forse curabili, ma con sacrifici elevati. Per questa ragione, appare molto giusto, che le notizie che possono determinare apprensione, con soluzioni già sperimentate e che verranno ripetute, vengano diffuse ma in modo diverso. Invece, siano messe in evidenza tutte quelle che, nonostante questa guerra, dovranno essere affrontate gradualmente, così com’è umanamente possibile. Non è un discorso difficile quello che fa fatto su tutti i mezzi di comunicazione. Oggi è necessario rassicurare un popolo che ha dimostrato di affidarsi, alla bandiera tricolore e all’inno nazionale e che così coltiva, la propria certezza di farcela, a simboli. Nessuno guasti i valori che gli italiani stanno mettendo in mostra con grande efficacia da balconi e finestre di casa. Così come la Rai, che afferma di essere con gli italiani…, ai cambiamenti del palinsesto già iniziato elimini quelle ” Storie” che non metteno certamente di buonumore chi guarda la TV: anziani e vecchi. Vengano tirate fuori, dai corposi archivi, produzioni che hanno esaltato la Rai, per capacità e preparazione. Non è pensabile che vengano propinate, da mane a sera, programmi che narrano fatti di cronaca nera o molto tristi. I nostri anziani hanno necessità, oggi che si è in guerra, dei motivetti, delle canzoni, dei programmi di intrattenimento, tanto per intenderci, tipo quelli di Arbore o tanti altri mai dimenticati. La Rai si adegui all’età del telespettatore che non è certamente giovane e lo aiuti a sorridere. Il compito non può che essere che questo per essere utile a chi già soffre.

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