Roma – Regioni non tagliano vitalizi? Stop ai trasferimenti dallo Stato

Il Bilancio dello Stato e  la Manovra prevedono, un articolo 76, che può essere così titolato:” Stop alla pacchia per Regioni ordinarie, a statuto speciale e Province autonome”. Gli amministratori in carica devono provvedere, entro quattro mesi dall’entrata in vigore della legge, a tagliare i vitalizi e trattamenti previdenziali. Il tempo per ad adeguarsi sale a sei mesi, anno 2019, se saranno necessarie modifiche statutarie o nuove discipline. Gli enti che non ottempereranno al disposto si vedranno tagliare, l’80% dei trasferimenti da parte dello Stato, meno quelli che riguardano il Servizio Sanitario Nazionale, politiche sociali e per l’autosufficienza nel trasporto pubblico locale. Questa volta il governo fa sul serio e non poteva fare diversamente, dal momento in cui è stato deciso di abbattere il costo della politica, a partire dagli ex  parlamentari che godevano di vitalizi, non proporzionali, al versato alla Previdenza Sociale compresi benefici incredibili. Appare evidente che nessun ente  si assumerà la responsabilità di rinunciare ai trasferimenti necessari alle comunità amministrate per difendere privilegi inammissibili. Si deve aggiungere che l’articolo 76 suona, come una vera e propria condanna per quegli enti che hanno abusato ( quasi tutti ) nell’utilizzo del pubblico denaro. Nessuno avrà dimenticato le carte di credito regionali usate per acquistare: dolci, giochi per bambini e regali di ogni sorta. Un vero scandalo, diluito nel tempo, così come è stato per emolumenti, vitalizi e rimborsi spese. Ora c’è uno stop che non può che essere apprezzato da tutti: un sistema vergognoso che andava cancellato.

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