La maggioranza del governo Conte 2 deve fare i conti, con l’attuale situazione che appare destabilizzante per l’esecutivo, se il M5S non riuscirà a fare un passo indietro su una serie di problemi. Il ministro per la Giustizia Bonafede non ha via d’uscita: o accetta di rimodulare, molto diversamente, la prescrizione cancellata e che può estendere i suoi effetti a vita, oppure Italia Viva, come ha precisato il leader Renzi, non farà passare, questa barbarie giuridica. Non è una minaccia ma una scelta politica. C’è la proposta avanzata da Costa, giurista di Forza Italia che merita attenzione e, un voto favorevole. Chiaramente se ciò accadesse, tutte le forze politiche si assumerebbero le loro responsabilità, davanti al popolo italiano. Il ministro Bonafede, appare determinato: se la sua legge venisse cambiata per lui sarebbe uno smacco, dopo aver lavorato per evitare che, tra avvocati e giudici, si continui a far scattare la prescrizione, dando corpo, ad una giustizia denegata. Il ministro Bonafade, non lo ha detto, ma da come è arroccato, insieme al capo politico del M5S, Di Maio, sarebbe pronto a dare le dimissioni pur di non rinunciare a processi senza fine. Su questo problema c’è un intervento del deputato di Italia Viva, Luciano Nobili: Se posso permettermi di dare un consiglio ai 5 stelle, accelererei su un accordo per la prescrizione, perchè ho l’impressione che, dopo le regionali in Emilia Romagn, avranno altri pro blemi di cui occuparsi”. Ma non è questo l’unico ostacolo da superare. Il M5S vorrebbe abolire il Jobs act e ripristinare l’articolo 18, cioè cancellare quanto deciso, dal governo presieduto, da Matteo Renzi. E non basta ancora c’è l’espulsione del ” vero grillino Paragone”, come lo ha definito, in netta contrapposizione con Di Maio,i un big del M5S “Dibba”, cioè l’uomo che ha rinunciato ad essere parlamentare o ministro, in questa fase politica, che aveva fiutato fallimentare per coalizioni con la Lega e peggio con il Pd, “partito amico del padronato e che ha determinato tanti guasti nella società italiana e ai lavoratori, favorendo una Nazione dove chi è ricco lo diventa sempre di più e chi è povero rimane povero”. Come ne potrà uscire il Movimento da questa morsa, che vede oltre ai problemi non tutti elencati, i suoi parlamentari assottigliarsi: tra espulsioni, fughe verso il gruppo misto o altre forze politiche in vista del caos che preoccupa, non poco, il segretario del Pd Zingaretti e Matteo Renzi, di Italia Viva, per non parlare del LeU e dei cespugli di sinistra. La politica è un’arte e chi si arrocca finisce sempre per perdere. E’ pur vero che c’è chi, nel fare politica vuole vincere, costi quel che costi, ma questo è il punto: chi non trova, tra forze e idee diverse, il punto d’incontro finisce per mandare tutto in pezzi. Il vertice sulla prescrizione di Bonafade è stato spostato al 9 gennaio, mentre si doveva discutere domani. Uno slittamento per cercare di convincere, il ministro alla Giustizia, ad accettare le proposte della coalizione visto che, altre strade, non sono percorribili. Se ci sarà buon senso e spirito di salvaguardia di un’alleanza complicata non accadrà nulla, altrimenti, salterà tutto in aria, per voler ottenere troppo da chi ritiene che, il ministro grillino, abbia esagerato ed anche tanto.