E’ diventato un vero rompicapo prevedere cosa accadrà al governo giallo – verde. Lo era già prima delle europee e lo è, ancora di più oggi, dopo che la Lega ha raddoppiato suoi voti, e il M5S ha per so il 50% del suo elettorato, in poco più di un anno di governo. Un rompicapo per tutti, anche per il Capo dello Stato, che ha ricevuto il Premier Conte, dopo che aveva incontrato Salvini e Di Maio per conoscere l’esito dei colloqui, o meglio gli intendimenti della Lega, non quelli del M5S in quanto Di Maio deve attendere, cosa decideranno i suoi referenti: gli iscritti e i parlamentari. Questa è la ragione di un incontro breve con il Premier. Il governo è in bilico e lo sono anche gli italiani che rischiano di andare, a nuove elezioni in autunno, cioè dopo un periodo di tempo in cui sarà difficile rilanciare l’economia senza una maggioranza coesa. Certo la Lega ha vinto le europee e vincerà anche in parte i ballottaggi, con un M5S che dove è riuscito a non essere già fuori gioco, non ha radicamento sul territorio, per una scelta politica fatta, sin dalla sua fondazione. Nuove elezioni politiche con gli elettori sempre meno disponibili ad andare ai seggi, meno per le ammini strative, per mancanza di punti di riferimento, certi. I due partiti, della coalizione di governo, devono pensarci molto bene prima di far saltare il banco: La Lega cercherà di mantenere l’attuale risultato delle europee, ma senza alcuna certezza, senza altre riforme. il M5S tenterà un recupero che, oggi come oggi, appare difficile, così come tornare al governo, semmai con il Pd, indisponibile ad una simile soluzione. La Lega con Forza Italia e FdI, il vice premier Salvini non appare disponibile a trainare FI, in ulteriori pesanti difficoltà, con il governatore della Liguria Toti che contesta apertamente Berlusconi e con FdI che, secondo tutti i commentatori politici, ha toccato il suo massimo storico superando il 6%. Il rompicapo continuerà, anche se Lega e M5S dovessero decidere di provare di proseguire, un nuovo tratto di strada insieme. Le differenze, di cultura politica e di formazione, sono talmente evidenti, che è difficile prevedere qualcosa di buono, per una Nazione che va, comunque va governata.