Sintonia perfetta governo Confcommercio. Il presidente della confederazione dei commercianti, Sangalli, ha aperto i lavori dell’assemblea generale ed ha esordito:” Sull’Iva non si tratta e non si baratta. La vera sal vaguardia, la vera garanzia per imprese e cittadini è battersi per difendere i loro diritti, potere d’acquisto, competitività delle imprese. Negli ultimi tre anni abbiamo prodotto 74o mila occupati e ben 50 mila nel so lo commercio al dettaglio. Noi non delocalizziamo, non portiamo ricchezz all’estero ma valorizziamo il territorio”. Subito dopo, davanti ad una platea vastissima, il vice premier e ministro per Sviluppo Economico e Lavoro, Luigi Di Maio, ha affermato:” L’Iva non aumenterà, sono qui a nome del governo, per dirvi che le norme di salvaguardia saranno disinnescate”, ottenendo una vera ovazione. Era una preoccupazione diffu sa e, non pochi commercianti attenderanno che il governo trovi, le risorse necessarie, per evitare l’aumento dell’Iva, prima di fare nuove ordinazioni. Ma quello che va detto è che un presidente di Confcommercio, che già sapeva le garanzie che il ministro avrebbe dato, sull’Iva ma ha sparato a zero, contro un aumento della tassa, a vantaggio suo e del ministro ospite. Giochi di poteri che non meravigliano, ci sono sempre sta ti. Ma Di Maio avrebbe dovuto dire dove verranno presi i miliardi necessari. Certamente è giusto evitare un aumento che ricadrebbe su tutti ma non appare lecito agire così.