Inevitabile! Il ministro all’Economia Tria tira dritto per la sua strada per una manovra “seria onesta e coraggiosa” non di austerità ma di crescita. Con ti in ordine capaci di ridare fiducia non solo agli italiani ma an che agli investitori stranieri. La sua frase detta al convegno di Confcommercio è da incorniciare:” Ho giurato nell’esclusivo interesse della Nazione”, un modo, come un altro, per dire non seguo chi vuole un’avventu ra economica. Attualmente, il ministro è fermo all’1,9% che, con altri interventi, supererebbe di poco il 2% con una buona fetta del denaro per investimenti. I vice premier, Di Maio e Salvini, puntano invece al 2,4% Pil – deficit per poter portare in porto le riforme alla base del successo elettorale. Ma Tria è fermo nella sua valutazione e, da quello che si afferma in ambienti romani, avrebbe dalla sua parte, sia il Colle e sia la Bce. Tra l’altro, non è un mistero che Tria teme, con questa corsa pazza dei dazi imposti tra “nazioni – continenti”, che possa verificarsi un’altra crisi finanziaria. Tenere il Bilancio sotto controllo, inoltre, da fiducia ad in vestitori italiani e stranieri interessati ad operare senza correre rischi. Una via di mezzo la cercherà il Premier Conte che, ai microfoni della Cnbc di New York ha risposto ad una domanda sulla manovra:” Non darò nessun numero e la stampa saprà tutto ma dopo il Cdm, che si terrà a breve, tanto da iniziare la discussione in Parlamento il 10 ottobre”. Di Maio e Salvini, questo è certo, vorranno un altro vertice sul Def per tenta re di rimuovere Tria dalla sua posizione intransigente, per quella prudenza squisitamente tecnica, tipica degli economisti con incarichi di governo. La domanda non è: vincerà la politica o la tecnica ma se l’Italia sa rà più sicura con la proposta Tria o con quella di Di Maio. Certo o conti li hanno fatti gli esperti del ministro ma anche quelli di cui si fida Di Maio. Salvini appare, su questo argomento un pò defilato, ma è pre vedi bile che si scateni sul superamento della Fornero, ritenuta da Tria possibile, ma senza avventure.