Nessuna decisione per il buco italo – francese, chiamato Tav. Dopo 5 ore di discussione, tra il premier Conte e i suoi vice Di Maio e Salvini, il buco è rimasto al palo. Il M5S è per il no: vorrebbe potenziare il Frejus mentre la Lega ritene, il buco indispensabile per collegarsi, sin dall’inizio, alla rete europea che collegherà la Spagna alla Russia. Di Maio non ha ceduto ed è rimasto arroccato sul suo no. Salvini, dopo aver messo in evidenza che l’Italia rischia di perdere, 800 milioni e migliaia di posti di lavoro, alla fine ha dichiarato:” deciderà il Parlamento”. Le posizioni appaiono inconciliabili e Conte non è riuscito nella sua mediazione. La realtà è che, molti parlamentari del M5S, non seguono il capo politico Di Maio che rischia molto dopo le elezioni in Abruzzo e Sardegna. L’alleanza, giallo – verde scricchiola nonostante alcune riforme sono già in fase di attuazione. Il governo potrebbe cadere sul buco italo – francese: una scivolata poco comprensibile per gli europei. L’Italia è in recessione tecnica e può tentare la risalita, solo con tanti lavori e conseguente occupazione. Dire no a questa strategia apre la porta, ad un’avventura pericolosa, che riguarda direttamente il patrimonio privato. Gli stellati ci pensino e ai no propongano strategie alternative reali.