Roma – Scontro sul Mes. Conte a Salvini” Ignorante”, Salvini al Premier “Si vergogni”

Quello che è accaduto, a Camera e Senato, durante l’informativa del Premier Conte è la dimostrazione di come il Paese non ha una “maggioranza” divisa su tutto e che l’opposizione, ha tutta l’intenzione di mandare a casa, il Presidente del Consiglio. Non si tratta di un argomento marginale ma del Mes, cioè del meccanismo Salva Stati, che non è mai stato approvato dal Parlamento e non lo sarà visto che Lega, FdI, F.I., buona parte dei parlamentari 5 stelle e sinistra, sinistra sono per un rinvio. Conte, ha tentato di fare breccia, tra chi vuole che il ministro all’Economia, Gualtieri, mercoledì dica a Bruxelles che l’Italia punta a discutere, in Parlamento, l’intero pacchetto che va dal salva Stati ad un unico sistema bancario. Ma Conte si è accanito, fino sbattere sul banco del governo, un faldone di carte, contro Salvini definito ” notoriamente uno che non studia, cioè ignorante” e che ha “inondato l’Italia di fatti mai accaduti, come la firma di un Mes incompleto e che quindi, nessuno, lo avrebbe potuto fare “. Conte ha anche tentato di dividere l’opposizione, esprimendo la sua sorpresa per l’intervento, durissimo della Meloni leader dei FdI. Ha anche cercato di rassicurare i parlamentari del Movimento, decisi ad ottenere il rinvio del Mes, che che ne pensi Di Maio, Conte e Zingaretti. C’è preoccupazione, sugli effetti del Mes, tra i parlamentari ed in questo clima è impossibile che ci sia una maggioranza per un mandato positivo da consegnare al ministro Gualtieri. Alle offese, anche più dure di quelle che si sono scambiate, Conte e Salvini, siamo abituati così come accade anche in altri Parlamenti. Così come non meraviglia affatto che era stato messo in allarme, un nutrito numero di commessi, pronti ad intervenire per evitare scontri fisici. E non meraviglia nemmeno che è circolato un foglio, con il viso del Premier dal naso lungo e la scritta:” Pinocchio”. Tutto questo fa parte della storia parlamentare, compreso il ” si vergogni” di Salvini indicando il Premier, o nel rivolgersi agli stellati per dire “…eccoli quelli che sostengono questo Presidente del Consiglio”. Ma il fatto grave è che, il Pd non solo ha difeso Conte ma in varie dichiarazioni, esponenti democratici hanno ripetuto che ” così non si può andare avanti. Il M5S non può essere forza di governo e d’opposizione”. Ma il capo dei pentastellati, in verità, lo ha detto con molta chiarezza:” Sul Mes non controllo più i gruppi, ragion per cui decida il Parlamento”. Dopo gli scontri ed invettive c’è stato un’altro Consiglio dei ministri dove, Pd e Conte, hanno ribadito che è un errore che costerà molto all’Italia in termini di credibilità internazionale e che una maggioranza così frantumata non è credibile. E un Di Maio che sa, ben conoscendo la situazione, all’interno dei gruppi del Movimento, ha confermato che il rinvio si rende necessario. Punto a basta. Crisi di governo con un Bilancio dello Stato non approvato? IL Quirinale non lo consentirebbe mai. Questa ” maggioranza” andrà avanti per un tempo imprevedibile, con continui strattoni, tra Pd, M5S, Leu e caspugli, sotto il fuoco incrociato dell’opposizione che sente, il favore popolare e con il divertito Renzi, per come vengono affrontati i problemi, sottoposti a continui “aggiornamenti” e ” rettifiche”. La verità va detta tutta: non c’è uno statista e non lo può diventare, da un giorno all’altro, nè il docente universitario Conte e nè gli attuali leader dei vari partiti. I veri leader l’Italia li ha avuti, in tempo molto lontano, dell’epoca repubblicana.

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